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  • Tonali: 'Quando ho saputo del Milan, ho chiuso la porta a tutti. Ibra un idolo, la trattativa con l'Inter...'

    Tonali: 'Quando ho saputo del Milan, ho chiuso la porta a tutti. Ibra un idolo, la trattativa con l'Inter...'

    Dopo l'esordio in amichevole contro il suo Brescia, ecco la presentazione. Sandro Tonali, nuovo centrocampista del Milan, è intervenuto in conferenza stampa: "La mia passione per il Milan parte da Sant'Angelo Lodigiano, i colori sono rossoneri, la mia prima squadra era rossonera, lì siamo quasi tutti milanisti, anche mio papà mi ha trasmesso questa passione".

    SU PIOLI - "Il mister mi ha trasmesso una carica in più, mi ha spiegato nei minimi dettagli quello che bisognerà affrontare, mi farò trovare pronto".

    SUGLI ELOGI - "Se riesci a respingere gli elogi quando sono pochi, riesci a farlo anche quando sono tanti".

    SU CELLINO - "Con lui ho un bel rapporto, è una persona che capisce molto di calcio, mi capiva molto. Fin dal primo giorno mi ha detto 'fai la tua scelta', ha mantenuto la parola. Lo ringrazio moltissimo, mi è venuto incontro".

    SULL'ATTENZIONE MEDIATICA - "Ci ho fatto poco caso, l'unico mezzo che avevo sotto gli occhi era il telefono, la tele non l'accendo mai, forse per il telegiornale. Cerco di tapparmi le orecchie".

    SUL MILAN - "Il livello è molto alto, c'è voglia di far bene e vincere. Dopo una vittoria c'è un'altra vittoria, i compagni, a partire da Ibra, trasmettono la voglia di giocare e vincere, di non sbagliare mai. E' una cosa molto importante: è un gruppo giovane, questa voglia c'è in tutti. La qualità è alta, abbiamo voglia di iniziare a far vedere quello che sappiamo fare sul campo".

    SULLO SHAMROCK - "Siamo già pronti, in una partita ufficiale sarà molto diverso, ci sarà ancora più voglia di spaccare il mondo".

    SUL MODULO - "Non è molto importante, l'importante è saper stare in un centrocampo a 2 o a 3. Si entra sempre in campo per dare il meglio". 

    SUI CONSIGLI - "Ne seguirò parecchi, Cellino mi ha detto di restare quello che sono ora e giocare come se fossi al Brescia". 

    SULL'INTERESSE DEL MILAN - "L'effetto è stato bellissimo. Quando ho saputo di questo, ho chiuso le porte a tutti. C'era il Milan, dovevo andare al Milan. Il mio pensiero era voler venire qui, così è stato. La prima volta che ho conosciuto i direttori è stata una cosa fantastica, li avevo sempre visti in tv". 

    SULLA MAGLIA 8 - "Gattuso era ed è il mio idolo, è una persona fantastica. La maglia era libera, quel numero ha anche vari significati nella mia vita, è il numero perfetto". 

    SULLA STAGIONE - "Le vittorie passano dagli allenamenti. Negli ultimi sei mesi di stagione è stato difficile allenarsi. Ora è leggermente più semplice". 

    SU MALDINI - "All'inizio è stata una forte botta, un effetto bellissimo".

    GIOCARE UNA PARTITA DEL PASSATO - "Magari una finale con il Liverpool, o quella di Manchester. Ricordo una partita contro il Chievo in cui ero allo stadio, dove al 95' segnò Seedorf, ci fu un boato allucinante". 

    SUL CENTROCAMPO A DUE - "Se posso adattarmi facilmente? Sì, la prima stagione a Brescia in Serie B giocavo a due, conosco i movimenti. Nel centrocampo a tre il gioco passa maggiormente da te, ma ricordo i movimenti del centrocampo a due, bisogna lavorare molto col compagno di reparto. Non mi farà effetto, sono già abituato". 

    SULLA TRATTATIVA CON L'INTER - "Ha trattato molto il mio procuratore, mi ha lasciato fuori dagli affari per lasciarmi la testa libera. Dopo le vacanze sono rimasto a casa, non parlavo con lui da dieci giorni. C'è molta fiducia tra me e lui, lo facevo lavorare con calma senza avvisarmi per la minima cosa. Sapeva della mia passione per il Milan". 

    SU IBRAHIMOVIC - "La penultima volta l'avevo visto dieci anni fa allo stadio (ride, ndr). Mi ha colpito moltissimo questa cosa, lui è un idolo: prende tutto il Milan e lo porta alla vittoria, bisogna prendere esempio". 

    UN MESSAGGIO AI TIFOSI - "Bisogna vincere partita dopo partita, non guardare a cosa potremo fare tra sette-otto mesi. Pensiamo a giovedì e poi a domenica, costruendo mattone su mattone la nostra casa, che può diventare il nostro fortino". 

    SULLA CONDIZIONE - "Stiamo lavorando sia a livello fisico che mentale, ero fermo da molto. Raggiungere il 100% di me stesso dentro e fuori dal campo è complicato, ma sono quasi pronto. Sto lavorando, manca davvero poco". 

    SULLA CHAMPIONS - "Nello spogliatoio il clima è sereno, ci vogliamo bene. Champions? Non se ne può parlare ora, è un obiettivo ma non è nelle nostre teste parlarne". 

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