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  • Milan, le frasi bomba di Rangnick offrono un grande assist a Boban e mettono Gazidis nei guai

    Milan, le frasi bomba di Rangnick offrono un grande assist a Boban e mettono Gazidis nei guai

    • Andrea Distaso
    Sono state un fulmine a ciel sereno e rischiano di creare un terremoto in casa Milan le dichiarazioni rilasciate a La Gazzetta dello Sport da Ralf Rangnick, l'uomo che sembrava destinato a raccogliere l'eredità di Stefano Pioli per avviare il nuovo ciclo rossonero. Prima del clamoroso voltafaccia del club di via Aldo Rossi, la decisione di confermare la fiducia al tecnico emiliano con tanto di rinnovo di contratto. Non sono tanto le parole sulla scelta di puntare su un giocatore di quasi 39 anni come Ibrahimovic o la punzecchiatura a Maldini sui risultati raccolti nelle ultime due stagioni ad aver lasciato il segno, bensì l'ultima e definitiva ammissione di quanto calciomercato.com vi ha raccontato con dovizia di particolari dallo scorso novembre. Ovvero, che i contatti tra il Milan e il professore di Backnag risalissero allo scorso autunno, quando si stava consumando l'addio di Marco Giampaolo.

    BOBAN DICEVA IL VERO - Una conferma soprattutto che quanto affermato dall'ex Chief Football Officer Zvonimir Boban nella celeberrima intervista alla rosea dello scorso febbraio corrispondesse al vero. L'amministratore delegato Ivan Gazidis stava trattando da tempo con un allenatore - che in rossonero avrebbe avuto il ruolo di manager con totale controllo della parte sportiva - alle spalle dei dirigenti scelti da Elliott e quindi da lui (Maldini e Boban, appunto) per la gestione tecnica della squadra. L'ex calciatore croato pagò quello sfogo col licenziamento avvenuto lo scorso 8 marzo, un provvedimento che Boban ha deciso di impugnare non ravvisando la presenza della "giusta causa". E l'intervista di oggi di Rangnick può offrire un assist piuttosto invitante qualora la contesa finisse realmente davanti a un giudice.

    CHE GUAIO PER GAZIDIS - L'ex braccio destro di Maldini - che a sua volta è stato critico in più di un'occasione sul nome del tedesco ma senza attaccare in maniera così frontale Gazidis e i vertici societari - sosteneva esattamente quello che l'artefice delle favole Lipsia e Salisburgo ha riconosciuto in maniera incontestabile e incontrovertibile e che in fondo lo stesso Gazidis, nei giorni immediatamente successivi al rinnovo di Pioli, aveva dovuto ammettere: la trattativa per portare Rangnick a Milano proseguiva da diverso tempo e non era stata assolutamente concordata con chi aveva ricevuto la delega alla parte sportiva, una sfera teoricamente non di competenza dell'amministratore delegato sudafricano. Una bella gatta da pelare per Gazidis, che non ha mai convinto fino in fondo quando ha provato a motivare la sua decisione di mandare all'aria il progetto Rangnick e che rischia ora di pagare il conto qualora Boban decidesse di andare fino in fondo. Oltre alle eventuali consulenze sul piano legale, soltanto una grande stagione di Pioli e la qualificazione alla prossima Champions League allontanerebbero la possibilità che, al termine della prossima annata sportiva, Elliott possa fare le proprie valutazioni, anche sull'operato dell'ex Arsenal.

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