Milan, Maldini capitano e riparatore: cancellati i disastri di Fassone & Mirabelli, ora con Chiesa e Bakayoko...

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In questi primi due anni di esperienza dirigenziale Paolo Maldini ha incassato molte critiche, tantissime delle quali inegenerose e immeritate. Non perché l’ex capitano rossonero sia stato esente da colpe, ma perché nei primi due anni della sua esperienza da dirigente non era lui l’ultimo responsabile delle scelte fatte. Infatti nella stagione 2018/19 la firma sulla costruzione del Milan era quella di Leonardo, mentre l’anno scorso il primo responsabile era Boban. Il tutto con gli interventi dall’alto e la discutibile “linea editoriale” di Gazidis che nei suoi primi due anni si è rivelata fallimentare da tutti i punti di vista, tecnici ed economici.Da dopo il lockdown invece Paolo Maldini ha assunto stabilmente il ruolo di attore protagonista nella dirigenza rossonera e non è un caso se si è susseguita una serie di scelte improntate al buon senso e finalizzate agli interessi del club. Scelte non di mercato, ma mirate un’ormai perduta unità d’intenti e di obiettivi dentro e fuori dallo spogliatotio. Maldini, da capitano, è riuscito a fare squadra. Coinvolgendo il fido Massara. Sfruttando quest’inerzia, Maldini anche in fase di mercato ha proseguito la linea di restaurazione degli antichi valori ed equilibri di Milanello cominciata nello scorso gennaio. Ma le sue competenze e influenze non si sono limitate all’ambito tecnico, anzi Maldini proprio in queste settimane di mercato ha dimostrato di essere in grado di “riparare” molti danni fatti dalle precedenti gestioni dirigenziali. Anche dal punto di vista economico.
Danni fatti con l’ingaggio di giocatori evidentemente non funzionali al progetto, con emolumenti principeschi. Spesso Maldini ha scelto la via del “male minore” cercando di percorrere la strada del “saving” per alleggerire le casse del club. In questo senso sono da valutare le rescissioni contrattuali di Reina e Rodriguez, due “rinforzi” palesemente inadeguati della famigerata campagna acquisti di Fassone e Mirabelli. E’ vero che il Milan non ha incassato nulla dalla loro partenza, ma si è alleggerito di due ingaggi pesanti. Inutilmente pesanti. Esattamente come quello di Biglia, in scadenza di contratto.
L’operazione Silva-Rebic è da vedere proprio in quest’ottica. Al di là degli strani giochi di prestigio contabili che ci vogliono vendere i soliti illusionisti dell’informazione rossonera, la realtà è che il portoghese è stato “svenduto” all’Eintracht. Non è però certo colpa di Maldini se un ventenne strapagato da Mirabelli al Porto di Mendes nel giro di 3 anni perde 3/4 del proprio valore. Anzi, Maldini è stato bravo a trovare una buona soluzione tecnica ed economica ad un altro problema generato dalle precedenti gestioni. Naturalmente il “riparatore” Maldini deve ancora mettere le mani su altri casi spinosi, come i rinnovi di Donnarumma, Romagnoli e la gestione del caso Paquetà, un altro giovanissimo strapagato, questa volta da Leonardo, sul quale al momento è difficile pensare di non patire un’altra onerosa minusvalenza.
Il modo pacato e programmatico con il quale sta affrontando tutte le situazioni una ad una fa pensare che il Milan debba fidarsi di lui. Il prossimo passo è un’altra “riparazione” di un errore del passato. In quest’ottica è da leggersi il ritorno di Bakayoko, giubilato da Gazidis nonostante il parere favorevole di Leonardo e Gattuso. Ovviamente Maldini sta provando a prenderlo, ma non a qualsiasi prezzo. E, a proposito di prezzo, siamo convinti che a Maldini non faccia piacere questo giochetto di comunicazione per cui il Milan avrebbe “raggirato” la Fiorentina svalutando Rebic con l’Eintracht allo scopo di riconoscere ai viola una commissione inferiore al pattuito. Soprattutto nell’ottica di una trattativa più o meno sotto traccia con Commisso per Federico Chiesa.
Scusami tanto ma definire Piatek e Caldara delle ottime garanzie è aver visto altri campionati. Piatek bocca da fuoco impressionante al Genoa, ma per prima cosa era al Genoa, non in una grande piazza, e seconda cosa a 24 anni era il suo primo vero momento di forza. Le garanzie sono ben altre. Quantomeno Silva l'anno precedente se l'era fatto tutto e aveva segnato 1 goal ogni 2 gare sia in campionato sia in Champions League con 4 goal in 8 gare. Che fosse pompato il prezzo per Mendes ok, lo sanno tutti, io ripeto, non voglio difendere Mirabelli, per me ha fatto male nel complesso, perché 2 giocatori su 11 sono poca cosa. Però si prende un giocatore dopo solo 6 mesi se spendi poco, per rubarlo alla concorrenza, non lo prendi a 40 mln. Follia pura. Vogliamo parlare dell'ottima garanzia Caldara, proveniente da 24 partire con l'Atalanta e con conclamati problemucci fisici con già la Juve che si stava sfregando le mani? No, non era una garanzia, perché se lo era lui a 35mln, cos'erano per te Kessie e soprattutto Conti, che veniva da una stagione con 8 goal e 4 assist, pagato 11mln in meno di Caldara? Higuain poteva sicuramente essere una garanzia, ma non voleva venire al Milan, era palese che la Juve lo obbligò perché non gli interessava più puntare su di lui e la conferma l'hai vista nelle stagioni successive e anche nella sua voglia dopo pochi mesi di andarsene. Nonostante la Juve se ne voleva liberare, ha ottenuto comunque i soldi chiesti. Gazidis si oppose a Ibra certo, quello è noto, ma non fu quello il motivo per cui Leonardo se ne andò, perché se un direttore sportivo se ne va perché la dirigenza dice no per un giocatore, allora meno male che ci siamo liberati di Leonardo, fermo restando che Leonardo pianta i piedi e se ne va sempre, da ovunque si trovi. Il motivo è che già da tempo stava trattando il ritorno a Parigi, certo aveva modi di vedere il calcio in maniera diversa da Gazidis, altro che non sono qui a difendere, ma Ibra sarebbe arrivato nel Milan di Giampaolo, nel Milan peggiore della storia e non sarebbe bastato certo lui a portare il Milan al 4° posto, sono ipotesi fondate sul nulla. Inoltre dobbiamo a Leonardo e ai suoi ritornati attriti con Gattuso, la non conferma. Gattuso non era contro la società ma non poteva lavorare con uno che aveva chiamato piccolo uomo e che continuava a pensare fosse un piccolo uomo. E cmq sì, Ibra parla e lo ha sempre fatto. Perché il PSG è arrivato in finale? Non lo so, ma non è certo merito di Leonardo. Navas, Sanabria, Gueye e Diallo furono i suoi acquisti, ma nessuno di loro diede un contributo determinante né in campionato né in CL, nessuno fu titolare nel PSG. Leonardo ha sempre un lavoro e quel lavoro dura sempre poco tempo, magari domandati questo. In questo momento l'unico difendibile è Maldini che nonostante l'inizio zoppicante a dir poco, si è ripreso e sta muovendosi con criterio. Mirabelli, Fassone e Leonardo sono indifendibili, Boban, nonostante qualche cosa buona fatta, è pure indifendibile perché non ti esponi come l'ultimo degli arrivati in quel modo, Gazidis rimandato a settembre e così anche Elliot. Non ho capito la storia del multiaccount sinceramente.
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