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  • Milan-Napoli: la buona stella di Pioli è tornata a brillare, ma Spalletti andrà in semifinale

    Milan-Napoli: la buona stella di Pioli è tornata a brillare, ma Spalletti andrà in semifinale

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Se aver pescato il Milan al sorteggio di Nyon è stato un vantaggio per il Napoli, è difficile dire altrettanto a poche ore dalla prima sfida per i quarti di finale di Champions League. Spalletti, infatti, è ufficialmente senza Osimehn e Simeone, ovvero titolare e riserva per il ruolo di centravanti. Probabilmente giocherà Raspadori, anche lui non al meglio. Ma se l’allenatore del Napoli dovesse schierare Kvaratskhelia, al centro dell’attacco sperimenterebbe un Napoli senza prima punta. Obiettività ci impone di scrivere che non è un vantaggio, ma il georgiano, con la sua ormai proverbiale imprevedibilità, potrebbe essere in grado di soggiogare la difesa rossonera. In realtà, il Napoli non avrà un solo modo per essere pericoloso, potendo contare, anche sui due attaccanti esterni che, con Kvara punta, sarebbero Politano e Lozano. Non si tratta solo di fare superiorità numerica con un 2 contro 1, ovviamente con l’apporto di Di Lorenzo e di Mario Rui, ma anche di dialogare nello stretto con Zielinski e Lobotka.

    Sia come sia, la buona stella di Stefano Pioli è tornata a brillare. Non è da tutti arrivare ad uno snodo fondamentale di Champions con l’avversario privato di due titolari e mezzo, per di più nel nevralgico ruolo di attaccante. Soprattutto se si colloca questo evento più o meno un anno dopo la conquista dello scudetto, favorito da ben due suicidi tecnici: quello del Napoli prima e, soprattutto, quello dell’Inter. Lungi da me togliere meriti all’allenatore rossonero, ma i fatti sono di un’oggettività sconcertante. E se allora le colpe vennero giustamente attribuite alle due avversarie dirette, questa volta è solo la malasorte a colpire il Napoli e ad avvantaggiare il Milan. Si dirà: ma il Milan, in campionato, ha vinto al Maradona per 4-0. Vero. Non senza aver precisato che anche due settimane fa mancava Osimhen e che una serata di “leggerezza” il Napoli, ogni o tanto, se la può anche concedere. L’assenza del nigeriano non sarà evocata come un’attenuante neppure oggi, tuttavia nè Kvara, né Raspadori possono garantire il suo rendimento. La ragione è semplice: una palla lunga, magari quando si è in difficoltà per il pressing avversario, con Osimhen può diventare un’occasione da gol grazie alla sua velocità e, più in generale, per la sua struttura. Difficilmente, invece, lo sarà per gli altri.

    Pioli, consapevole di dover cogliere l’occasione questa sera, schiererà lo stesso Milan che ha banchettato a Napoli. Ovvero una squadra consapevole non solo di avere fatto un’impresa, ma di poterla ripetere. Certamente il punteggio non sarà lo stesso, ma una vittoria, anche di misura, può dire e fare molto. Sono curioso di vedere, e con me tutti i napoletani, quanto quella sconfitta sia rimasta nella testa di Spalletti e dei suoi calciatori. Potrebbe essere un altro problema perché il tempo per bonificare la psiche è stato breve e il dubbio di non farcela può insinuarsi come una pericolosissima scoria in chiunque. Tuttavia se il Napoli non perde, resta il favorito per accedere alla semifinale. Per questo bisogna essere razionali anche quando la logica sembra venir meno. Personalmente penso che passi il Napoli, ma per sapere se è vero bisognerà aspettare la settimana prossima. Ma le percentuali sono cambiate: da 80 Napoli e 20 Milan a 60 Napoli e 40 Milan. Non tutto cambia. Ma molto sì.

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