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  • Milanmania: la maledizione delle punte non molla Pioli. Che centrocampo! Uno dei più forti d'Italia e d'Europa
Milanmania: la maledizione delle punte non molla Pioli. Che centrocampo! Uno dei più forti d'Italia e d'Europa

Milanmania: la maledizione delle punte non molla Pioli. Che centrocampo! Uno dei più forti d'Italia e d'Europa

  • Carlo Pellegatti
La notizia più bella non è relativa alla pur eccellente campagna di rafforzamento, ma il ritorno in gruppo di Zlatan Ibrahimovic. Aumentano dunque le speranze di rivederlo in campo, magari non dal primo minuto, contro la Lazio, per poi magari guidare la squadra ad Anfield, nella sfida più emozionante di questo settembre. Lo svedese è anche alla caccia del gol più… anziano della Champions League, primato detenuto da un altro fuoriclasse, Francesco Totti.

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Stiamo ancora festeggiando il ritorno di Zlatan, quando piomba la notizia della positività di Olivier Giroud. Nemmeno in questa stagione, la maledizione delle prime punte sembra abbandonare Stefano Pioli, anche un anno fa costretto a giocare i preliminari di Europa League con i giovani Colombo e Maldini in attacco e il match decisivo di San Siro contro il Manchester United con Castillejo prima punta. Se, come possibile, Pellegri non fosse già pronto nel match di domenica 12, dovremmo vedere due adattati come Leao o Rebic, come punte centrali. Non bene vista la delicatezza dell’impegno.

Tornando alla campagna rafforzamento, i dirigenti del Milan meritano un voto alto. Come la proprietà. Dalle casse infatti sono usciti circa 70 milioni a fronte di 10 arrivi più Adli. Uno sforzo importante che ha portato un miglioramento in difesa. Maignan sembra affidabile, mentre Florenzi e Ballo Touré completano un reparto con un Tomori ora di proprietà. A centrocampo l’acquisto di Bakayoko, la crescita di Tonali, la riscoperta di Krunic garantiscono un alto livello di qualità. Per chiarire il pensiero, non cambierei il reparto rossonero con quello delle avversarie italiane e di molte in Europa. Giroud è un altro acquisto di caratura internazionale, mentre Messias rappresenta l’incognita più suggestiva non tanto per la qualità ma soprattutto per l’impatto con un top club come il Milan.

I dirigenti non hanno cercato il consenso, ma hanno voluto rafforzare la rosa, con giocatori affidabili, funzionali e soprattutto affamati. Ricchi di quello spirito, determinazione e coesione che hanno aiutato la squadra a conquistare il secondo posto e la qualificazione in Champions League. Sia chiaro, questi sono solo punti di partenza!  

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