Milanmania: non 'siamoapostocosì', facciamo i seri. Servono rinforzi
Fatto sta che le mediana milanista quando deve contenere si salta e si sbriciola con facilità assoluta quale che sia la consistenza dell'avversario, mentre per quanto riguarda la costruzione del gioco non va oltre gli scontati passaggini orizzontali o all'indietro, senza alcun lampo di fantasia né di idee. Così, già propensi per natura per loro conto, Niang (soprattutto) e Suso esasperano il proprio possesso di palla nella vana attesa di un inserimento o di un dialogo qualsiasi, se non qualche volta con i terzini che salgono o con Lapadula.
Capita che contro Empoli e Crotone il Milan becchi gol in contropiede, data anche la predisposizione dei centrali nell'inventarsi playmaker lasciando scoperte le posizioni. Tutto conseguenza della precarietà che regna nella stanza dei bottoni in mezzo al campo, oltre alle responsabilità individuali naturalmente che sarebbe ingiusto sottacere. Nel frattempo comunque il podio è sempre meglio presidiato con buona pace degli esteti e degli increduli, questa in particolare la categoria di cui facciamo parte. Il pericolo - purtroppo per Montella - è che facendo bene contro Roma e Atalanta in campionato, poi magari anche in Supercoppa con la Juve all'antivigilia, ricominci il ritornello "siamo ultracompetitivi" e, peggio ancora, "siamoapostocosì". Ma forse non cambierà nulla: queste litanie venivano ripetute allo sfinimento quando il Milan galleggiava tra il sesto e l'ottavo posto, figurarsi adesso. Quindi sarà meglio lasciar perdere il turnover, perché se davvero avesse il senso di una denuncia, resterebbe in ogni caso inascoltata.