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Milinkovic e Luis Alberto inventano, la Lazio vola verso il derby. Di Francesco, il 4-3-3 non va
La squadra di Inzaghi si è distesa nella ripresa dopo un primo tempo in controllo totale premiato da un solo gol per la bravura di Audero. E anche per lo strano atteggiamento della squadra che ha preferito i lanci lunghi sulle due fasce anziché il palleggio rasoterra, più indicato per la superiore tecnica dei suoi fini dicitori. E poi anche per l'assenza di Correa, poco cercato e poco frizzante, e la scarsa spinta di Milinkovic. Nella ripresa, quando alle sventagliate Inzaghi ha sostituito il fraseggio, la Lazio è andata a segno con una facilità disarmante. Due gol in sei minuti e pratica archiviata, firmati da Correa e da Immobile, ma con la regia di Luis Alberto (palla rubata a Bereszynski, volata e tocco per Correa) e di Milinkovic (lancio no-look di trenta metri per Immobile messo davanti a Audero). La ritrovata vena del serbo, tormentone del mercato, e quella mostrata dal primo minuto dallo spagnolo hanno consentito alla Lazio di cogliere la rotonda vittoria.
Una Lazio che gioca a memoria (da tre anni son sempre gli stessi), e che ha trovato nell'innesto di Lazzari la chiave per non pendere sempre a sinistra, mentre la Samp trova evidenti difficoltà nel mettere in atto il 4-3-3 di Di Francesco (penso che non abbia neanche gli uomini adatti per farlo), oltre ad essere forse disturbata dalle voci di cessione della società. Difesa traballante nei due laterali (Lazzari e Lulic hanno avuto vita facile) con Murillo che si affannava a turare le falle, centrocampo farraginoso nel palleggio con Vieira sopra gli altri, ma spesso in minoranza numerica. Troppi tre attaccanti per una squadra così fragile, Gabbiadini è stato il più pericoloso, Caprari e Quagliarella non hanno mai tirato in porta. Il pericolo più grosso Strakosha lo ha corso per una conclusione di Vieira alla fine del primo tempo. Luis Felipe, Acerbi e Radu hanno trascorso una giornata tranquilla, assistiti al meglio da Parolo che ha lodevolmente rimpiazzato Lucas Leiva. E così l'arbitro Rocchi (oggi 46 anni: auguri), attento senza disdegnare il Var.
La Samp - che Ferrero non vede l'ora di cedere alla cordata Vialli - dovrà faticare per trovare i giusti equilibri, ma conosco Di Francesco, è cocciutello e dall'amato 4-3-3 non si discosta. Inzaghi vola, rispetto alla scorsa Lazio questa trova più facilmente il gol. Luis Alberto e il ricondizionato Milinkovic in mezzo al campo sono due inventori di gioco che poche squadre possono permettersi in mezzo al campo, una benedizione per Correa e Immobile, le due frecce sulle fasce sono essenziali per un corretto 3-5-2. Squadra votata all’offesa, con quattro difensori a dispetto dell'assetto sulla carta, Luis Felipe (o Vavro), Acerbi e Radu più Parolo o Lucas Leiva, e tante teste e piedi rivolti verso l'area avversaria. Gioca un calcio vellutato, divertente, ma va giudicata al vaglio di avversari più tosti. Già, domenica c'è il derby. Visto anche il risultato di Roma-Genoa, prepariamoci alla festa del gol.
IL TABELLINO
Sampdoria-Lazio (primo tempo 0-1)
Marcatori: 37' p.t., 16' s.t. Immobile (L), 11' s.t. Correa (L).
Assist: 37' p.t., 11' s.t. Luis Alberto (L).
Sampdoria (4-3-3): Audero; Bereszynski, Murillo, Colley, Murru; Linetty (21' s.t. Leris), Ekdal, Vieira; Gabbiadini (31' s.t. Bonazzoli), Quagliarella, Caprari (21' s.t. Jankto). All. Di Francesco.
Lazio (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi (24' s.t. Vavro), Radu; Lazzari (19' s.t. Marusic), Milinkovic-Savic (31' s.t. Cataldi), Parolo, Luis Alberto, Lulic; Correa, Immobile. All. Inzaghi.
Arbitro: Gianluca Rocchi della sezione di Firenze.
Ammoniti: 21' p.t. Lazzari (L), 24' p.t. Ekdal (S), 43' p.t. Acerbi (L), 13' s.t. Murru (S),