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  • Modena:| Stanco, pieno orgoglio gialloblù

    Modena:| Stanco, pieno orgoglio gialloblù

    L’UMILE resta tale e quale anche dopo due gol che hanno cambiato un po’ la sua vita, non il suo animo buono. Anzi, troppo buono, dice qualcuno. Checco Stanco ieri sera è salito come sempre a Pavullo, la sua città, ed è andato a seguire S.Antonio-Pavullese, partita valida per il campionato Amatori. Lì ci giocano molti dei suoi amici, quelli che gli sono stati vicini in questi anni avari di soddisfazioni, fatti di molta panca e poche luci della ribalta. E quegli amici, domenica sera (insieme alla fidanzata Benedetta), erano lì con lui: sempre i soliti, da anni, sin dai tempi del settore giovanile della Virtus Pavullese. Pizza in compagnia e poi i racconti della partita: chi gioca con gli Amatori, chi al Frignano in Prima Categoria e Checco, l’unico che da Pavullo ora gioca tra i ‘pro’, ha raccontato qualcosa di diverso dal solito. Due gol contro l’Albinoleffe che hanno salvato il Modena da una crisi sfiorata per pochi minuti: esattamente tre prima del fischio finale. E poi la festa.


    E PENSARE che per lui forse si poteva prospettare un futuro da portiere, data la statura e i natali: suo padre Fabrizio è stato infatti per anni numero uno di quella mitica Pavullese che negli ultimi anni del decennio scorso sfiorò la C2 alle spalle di una fortissima Sanremese: con lui anche Gianni ‘Scaccogol’ Scacchetti, l’ultimo modenese, prima di Stanco a Salerno (14 febbraio 2009), ad aver segnato in serie B ( 26 gennaio ’97 Modena-Alzano 1-0), Luca Puccini, Federico Cantoni, Sandro Baccarani, Sandro Marino, Sandro Scarabelli, Christian Benassi, Stefano Antonelli e quel famoso Paolo Magnani in panchina, salito all’onore delle cronache per aver diretto il Bologna in serie A contro l’Inter campione d’Europa.
    E CHECCO, proprio dalla Virtus Pavullese, ha iniziato a muovere i primi passi fino al 2000, quando passa al Modena: «Lo vide Magnani— racconta Francesco Muratori, allora responsabile del settore giovanile biancoblù—, ma a Bologna non lo tennero e il Modena non si lasciò scappare l’occasione. Ora Checco deve continuare su questa strada: solita umiltà ma più cattiveria, perché ha delle potenzialità importantissime». Da lì poi tutta la trafila del settore giovanile gialloblù, qualche apparizione con l’ Under 17 e 18 e un lungo peregrinare in C tra Grosseto, Boca San Lazzaro e Valenzana (2 volte). Pochi gol, poche luci della ribalta. Fino a domenica, a quei due gol che hanno cambiato e non hanno cambiato la sua vita. «Ora è più difficile, devo confermarmi. Non penso ad una maglia da titolare contro l’Empoli: devo continuare a lavorare». Sì, non è cambiato. E’ sempre lui, Checco l’umile.


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