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  • Montella fa fuori Chiesa e scoppia il caso: Inter e Juve pronte all'assalto

    Montella fa fuori Chiesa e scoppia il caso: Inter e Juve pronte all'assalto

    • Emanuele Tramacere
    La Fiorentina cade a Verona e prosegue il proprio momento negativo nonostante il rientro in campo di Franck Ribery. Eppure la notizia che ha sconvolto il popolo fiorentino non è il ko, pesante, sul campo del Bentegodi, bensì l'assenza forzata per tutti i 90 minuti di gioco di Federico Chiesa rimasto seduto in panchina non senza musi lunghi e occhiate lanciate verso Vincenzo Montella. Un autentico caso, con allenatore e dirigenti viola in contraddizione nelle dichiarazioni post-gara e un mercato sempre più vivo che ha già iniziato a chiamare.

    "NON STA BENE FISICAMENTE E MENTALMENTE" - Un caso fatto e finito, certificato, dicevamo, dalle dichiarazioni contrastanti di Montella prima e del ds Pradé poi. L'allenatore campano, infatti, ha sganciato la bomba nel post gara parlando anche di trattative per il rinnovo del contratto di Chiesa: "Non sta bene, quando lo sarà mentalmente e fisicamente giocherà. Se stanno influendo le voci sul rinnovo? Non ho letto niente, ma faccia quello che meglio crede". Poi la smentita di Pradé: "​Il problema di Federico oggi era fisico al pube, non mentale. Non si è mai allenato al 100% con la squadra, non era in condizione di giocare".

    INTER E JUVE PRONTE - Fisico o mentale che fosse il problema, Federico questa mattina ha chiesto espressamente a Montella di non giocare, e pensare che le voci sempre più insistenti sul suo possibile rinnovo non c'entrino niente porterebbe lontano il focus del problema. Chiesa, così come quest'estate, ha già espresso alla proprietà la volontà di lasciare il club. Sa che Inter, Juventus e anche club esteri come il Paris Saint Germain sono pronti a fare grossi sforzi per strapparlo alla concorrenza e l'insistenza della Fiorentina nel provare a fargli firmare il rinnovo non lo mette nelle condizioni di essere sereno. Entro Natale è previsto un confronto diretto fra le parti, ma la sensazione è che al momento, dopo il caso apertosi a Verona, i tempi tecnici per un colloquio chiarificatore dovranno per forza di cose restringersi.

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