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  • Difesa Fiorentina, una 'barzelletta' serissima

    Difesa Fiorentina, una 'barzelletta' serissima

    • Luca Cellini

    Ci sono un fiorentino, due argentini e un serbo. Sembra l'inizio di una barzelletta divertente, e invece è solo la difesa della Fiorentina che Vincenzo Montella ha deciso di schierare nelle prime cinque giornate (anche se al debutto contro l'Udinese era stato titolare Nastasic, ceduto cinque giorni dopo al City). Un reparto che sulla carta sembrava quello meno affidabile della Fiorentina di quest'anno, visto che è totalmente nuovo rispetto alla passata stagione, ma che invece si sta rivelando un muro praticamente invalicabile. E pensare che se si fa la somma di quanto sono venuti a costare nell'ordine Emiliano Viviano, Facundo Roncaglia, Gonzalo Rodriguez e Nenja Tomovic, c'è da dare il premio di miglior direttore sportivo della storia recente a Daniele Pradè (oscar come attore non protagonista, ma determinante, al fido braccio destro Eduardo Macia).

    A ridere dunque non sono gli avversari ma i tifosi viola, che anche martedì sera si sono lustrati gli occhi davanti alla solidità del centrale ex Villarreal, uno che voleva tornare in Argentina e che invece è stato convinto che di posti belli come Firenze per giocare a calcio ce ne sono pochi. Quagliarella sembrava un'ira di Dio, Gonzalo gli ha messo la museruola, e chi si è visto si è visto. E Giovinco? Se n'è occupato Borja Valero in prima battuta ma soprattutto Tomovic: quest'ultimo, lasciato girare per l'Italia dal Genoa, è stato poi svenduto alla Fiorentina nelle ultime ore del mercato. Il serbo doveva fare da riserva al sostituto di Nastasic, quel Savic che per ottenre il transfert ci ha messo quanto un turista estivo ad uscire dalla Salerno-Reggio Calabria, e invece è diventato un 'titolarissimo'. Poi c'è il tifoso di curva, quello che stava per divorziare dalla moglie per il pressing che ha fatto per vestire la maglia gigliata, e che, tanto per non sbagliarsi, ha chiamato la figlia Viola. Quello che canta i cori della 'Fiesole' mentre para, e che ha un tatuaggio col giglio sul petto, accanto al cuore.
     
    L'ultimo 'moschettiere' della difesa è già l'idolo incontrastato della tifoseria viola. Arrivato a costo zero dal Boca Juniors per un colpo da maestro del d.t. della Macia, Facundo Roncaglia è già leggenda: è già stato pubblicato un libro con gli aforismi a lui dedicati, gli è già stato dedicato un coro speciale, e in ogni intervento difensivo riceve applausi ed incitazioni, che neanche per un gol di Jovetic. Dietro di loro un trio che sembra un'altra barzelletta: un pisano (Camporese), un egiziano (Hegazy) e un montenegrino (Savic), che per adesso vive ai box, pronto a subentrare. Chi l'avrebbe mai detto quella sera della 'manita' bianconera che una difesa tutta nuova sarebbe diventata, in poche settimane, il muro contro cui avrebbero rimbalzato inesorabilmente, i campioni d'Italia?

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