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  • Nainggolan replica a Sabatini: 'Otto drink a sera? Anche 20, ma poi gioco. Mai voluto la Juve, erano agevolati...'

    Nainggolan replica a Sabatini: 'Otto drink a sera? Anche 20, ma poi gioco. Mai voluto la Juve, erano agevolati...'

    "Otto drink a sera? Anche venti! Però poi gioco regolarmente". Radja Nainggolan parla senza filtri al Corriere della Sera e si racconta, partendo dalle origini: "Sono un calciatore e prima ancora un uomo che ha scelto di essere felice. Ho nella testa e nell’anima le sofferenze che ho vissuto da ragazzo. Eravamo poveri, mia madre faceva le pulizie e mille lavori extra per sostenerci. Mio padre ci ha lasciati che ero giovanissimo. Mi sono sacrificato per diventare un calciatore, guadagnare e far vivere bene i miei cari che come me e con me hanno sofferto".

    NON RINUNCIO A VIVERE - Dalle notti brave al campo, come fa? "La natura mi ha fatto un dono: ho un fisico che non ha mai risentito delle cavolate che ho fatto - spiega Radja -. Certo a 20 anni esci tutte le sere, adesso magari di serate ne faccio due-tre, se mi va. Ma non rinuncio a vivere. Posso anche bere un po’ la sera, l’importante è poi andare in campo a tremila. Si racconta che creavo problemi negli spogliatoi, ma da Piacenza, al Cagliari, alla Roma e all’Inter ho avuto buoni rapporti con tutti. Ci sono compagni che sento ancora oggi".

    REPLICA A SABATINI - "Dice che sono capace di bere otto 'shottini' tutti insieme? L’ho chiamato e gli ho detto che otto sono pochi. Ne bevo anche venti. E che poi vado in campo lo stesso. Mi vuole bene, mi ha sempre consigliato di avere una vita più tranquilla. Pensa che avrei avuto una carriera migliore. Ma non sono d’accordo, in campo ho dato il massimo".

    LE BRAVATE DI ROMA - Nainggolan si sofferma sulle sue bravate ai tempi della Roma, in particolare torna sul famoso episodio di Capodanno: "Ovunque ho fatto cavolate. A Roma arrivavo in ritardo, ci sono stati video in cui di sera ero poco lucido e poi quel famoso Capodanno a casa mia... Lo ricorderò per tutta la vita. Forse è stata quella la notte più folle. Beh, i miei video ubriaco, che fumavo e dicevo parole fuori posto fecero il giro del mondo. Fui attaccato da tutti, la Roma andò su tutte le furie. E avevano ragione".

    MAI ALLA JUVE - Non manca poi una frecciata alla Juventus da parte di Nainggolan: "Dissi 'mai alla Juve'? Vero. Saranno pure stati i più forti, ma ho esperienze in campo contro di loro dove vincevano, e non solo per bravura. Erano agevolati. Con la Roma, nel 2014, perdemmo 3-2, con due rigori fuori area".

    SPAL - Il presente è la Spal, Nainggolan racconta la decisione di restare anche dopo l'esonero di De Rossi e fissa gli obiettivi: "Ci sono venuto per Daniele De Rossi e dopo due giornate l’hanno mandato via. Se non ci fosse stato lui neanche ci avrei pensato. Ha avuto forti divergenze con la società, lo ha detto del resto. Ho riflettuto e alla fine sono rimasto, nonostante tutto. Devo aiutarli a salvarsi".

    ANVERSA - Prima di arrivare a Ferrara, la cacciata da parte dell'Anversa in Belgio: "Ero contento di essere tornato nella città dove ci sono due delle mie figlie e dove sono cresciuto - spiega Nainggolan -. Quando sono arrivato all’Anversa dicevano che ero un grande giocatore, alla fine mi hanno trattato come un pezzo di m..., un parassita. Non li perdono. Avevo fumato in panchina e guidavo con patente scaduta? Sì ho sbagliato, si può ogni tanto? Agli umani succede. Non è che poi per un mese si deve parlare sempre del mio errore. Mi hanno impedito di entrare dalla porta principale, spostavano le mie cose nello spogliatoio. Mi dissero: dimostra che sei cambiato e mi sono comportato bene. Non hanno mantenuto la parola".

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