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  • Napoli addormentato e sprecone: Spalletti si inguaia feste e corsa scudetto. E ora il Maradona è un tabù

    Napoli addormentato e sprecone: Spalletti si inguaia feste e corsa scudetto. E ora il Maradona è un tabù

    • Francesco Marolda
    Altro che Natale sereno. Il Napoli se le inguaia le feste. E se le inguaia con le proprie mani. Anzi, la propria testa. La testa di Juan Jusus, per essere precisi. E’ lui, infatti, che mette alle spalle di Ospina quell’imprendibile pallone che condanna gli azzurri ad una inattesa e, perché no, anche incredibile sconfitta – la terza consecutiva in casa! - che lo stacca di ben sette punti dall’Inter e tre dal Milan. Notte di delusione assai profonda, dunque. Notte amara. Notte indigesta, con struffoli e capitone che già gli stanno di traverso.

    Notte fantastica, invece, per lo Spezia che fa tre passi importanti verso la salvezza e, chissà, forse anche verso la conferma di Thiago Motta. Povero Napoli, però. Dalla montagna al mare in tre o quattro giorni. Dal sacro fuoco del Vesuvio portato sul prato di San Siro (come da specifica richiesta dell’allenatore), alla bonaccia traditrice di questo match contro lo Spezia. Sì, ancora mollemente adagiato, mezzo addormentato, sulla vittoria contro il Milan, il Napoli per un tempo la partita se la guarda manco fosse spettatore assai poco interessato. Napoli strano. Napoli che si fa fatica a decifrare, certe volte. Napoli che col suo andamento lento, faticoso, arzigogolato, asseconda non poco i desideri di chi gli sta di fronte. Infatti, lo Spezia ringrazia e limitandosi ad essere ordinato, ma anche rigoroso nel rispetto delle regole del suo tre-cinque-due fa bella figura. D’accordo, per almeno mezz’ora la partita racconta poco o nulla, ma sono più guai di Spalletti che di Thiago Motta, il quale, poveretto nonostante la vittoria finale non sa neppure se domani farà ancora parte di questa famiglia. Insomma, non producono granché i cambi dell’allenatore azzurro, ancora vedovo di giovanotti che si chiamano Koulibaly, Osimhen, Fabian e pure Insigne, alle prese col più infìdo dei nemici. Insomma, Politano, Mario Rui, Lobotka e Mertens in campo dall’inizio, al Napoli non danno né velocità né illuminazioni. Troppo leggero e prevedibile la geometria azzurra. Fors’anche perché Agudelo e Manaj ingabbiano Lobotka e allora tocca a Rrahmani e Juan Jesus costruire per le uscite basse.

    Va così’, la partita: si trascina noiosa ed annoiata sino a quando, all’improvviso, dopo un paio di scintille di Mertens (ma senza conseguenze) lo Spezia (38’) pesca il jolly. Ovvero, Bastoni su calcio da fermo, pesca in area di rigore Juan Jesus, il quale con mira e con perfidia fa gol al povero Ospina. Un autogol, sì, ma di qualità. Un autogol che porta lo Spezia in paradiso. Vantaggio inatteso, è vero. Anche immeritato? Forse, Ma la cosa non porta turbamenti allo Spezia bisognoso di gol e di punti come mai. Già, ma quell’autorete è pure uno schiaffone in pieno viso per il Napoli che a questo punto una mossa se la deve dare. Infatti, in avvio di ripresa Spalletti lascia Mertens nello spogliatoio e affida a Petagna la guida dell’attacco. Ma è tutto il Napoli, che si ripresenta in campo con un altro atteggiamento. Dopo aver regalato un tempo e un gol all’avversario, il Napoli riprende in mano il gioco e la partita. E’ un’altra squadra, adesso. Memore di quello che gli accadde al San Diego contro l’Empoli, il Napoli vuole raddrizzare in fretta il risultato. Ed è soprattutto Lozano a mettersi in vetrina. Ma subito (49’) si divora un gol col destro in semiacrobazia; poi fa gol (54’) ma inutilmente per un fuorigioco di Politano; infine (63’) a porta vuota tira mosciamente ed Elric salva tutto.

    E lo Spezia? Lo Spezia si difende, seppure, adesso, con maggior fatica e tanti rischi. Ma resiste. E con Maggiore (56’) manca pure la palla del raddoppio. Cosicché  sul Napoli s’addensano i fantasmi d’un’altra notte di tormenta e di tormenti. Con Spalletti che in panchina fa quello che può fare: fuori Zielinski e dentro Ounas (70’), poi Elmas per Lobotka; infine Demme per Politano e Ghoulam per Mario Rui a niente dalle fine. Ma non basta. Intendiamoci: il Napoli il gol lo meriterebbe e come a questo punto, ma se poi crea tre o quattro palle gol e puntualmente poi le manca tutte quante, beh, a quel punto è solo colpa sua. E ora qualcuno dovrà pure spiegare il perché di questa nuova sconfitta casalinga.

    :(actionzone)


    IL TABELLINO

    Napoli-Spezia 0-1


    Marcatori: 38' p.t. aut. Juan Jesus (N).

    Assist: -

    Napoli (4-2-3-1): Ospina; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Mario Rui (41' s.t. Ghoulam), Anguissa, Lobotka (33' s.t. Elmas); Politano (41' s.t. Demme), Zielinski (25' s.t. Ounas), Lozano; Mertens (1' s.t. Petagna). All. Spalletti.

    Spezia (4-4-2): Provedel; Amian, Erlic, Nikolau, Reca; Gyasi, Maggiore, Kiwior, Bastoni; Agudelo (49' s.t. Colley), Manaj. All. Motta.

    Arbitro: Massimi di Termoli.

    Ammoniti: 19' p.t. Maggiore (S), 47' p.t. Mario Rui (N), 3' s.t. Kiwior​ (S), 5' s.t. Manaj (S), 30' s.t. Petagna (N).

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