Calciomercato.com

  • Napoli, De Laurentiis: "Novità allenatore entro il 31/5, Giuntoli-Juve una coltellata. Non c'è solo Conte"

    Napoli, De Laurentiis: "Novità allenatore entro il 31/5, Giuntoli-Juve una coltellata. Non c'è solo Conte"

    • Giovanni Annunziata, inviato
    In attesa di concludere la stagione corrente, ecco che il Napoli presenta quella nuova. Che partirà con i consueti ritiri di Dimaro e Castel di Sangro. Ha luogo la conferenza stampa di presentazione del doppio ritiro presso la struttura di Palazzo Caracciolo, con la presenza del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis. Le parole del patron azzurro:

    ALLENATORE E DS - "Voi vi aspettate tante novità ma di queste non posso darvi dettagli perché il nostro lavoro è così. Entro il 31 maggio faremo una bella conferenza stampa che seminerà tutto il futuro che noi stiamo organizzando. Voi siete ghiotti di notizie ma non esistendo non posso darvene. Io non sono uno che cazzeggia e oggi come oggi non vi posso dare nessuna notizia. La notizia che avete fatto circolare da tempo è che ci sarà un nuovo direttore sportivo che dovrebbe palesarsi al più presto per agire sul mercato in uscita e in entrata".

    I RITIRI - "Per quanto riguarda il Trentino so che mia figlia Valentina farà un sopralluogo settimana prossima per verificare cosa organizzare. L'altro anno lì e in Abruzzo ci sono state oltre 100 mila presenze, c'è una grossa partecipazione durante questi ritiri. Un paio di squadre che affronteremo sono già state contrattualizzate e sono di prestigio. Con tutti questi nazionali avremo molti rientri in ritardo. A Dimaro si farà un'amichevole contro una squadra locale e poi contro una squadra di Serie C o Serie D. A Castel di Sangro amichevoli invece contro squadre internazionali con il nuovo allenatore e i nuovi giocatori". 

    RICOSTRUZIONE NAPOLI - "Stiamo partendo con una ricostruzione totale, quindi le ricostruzioni totali non possono non considerare la temporalità. Bisogna investire, farlo bene e non avere fretta. Quando uno inizia un nuovo ciclo, un nuovo percorso, tutto può avvenire. La Dea Bendata può darti una mano ma se uno vuole basarsi sull'imprenditorialità che mi ha sempre contraddistinto, credo bisogni affidarsi alla Dea Bendata. Siamo gli unici responsabili delle nostre azioni. Sapevo non sarebbe andata con successo quest'anno e dissi che non avremmo lottato per vincere lo scudetto. Tutto normale. Con grande desiderio di non voler scatenare le guerre, che sono poco appaganti. Dunque ho accettato di vivere la soddisfazione di aver riportato lo scudetto a Napoli e vivere questa misera annata. Le situazioni vanno vissute dall'interno. È facile parlare. Forse ho sbagliato a mandare Garcia? Forse sì, forse no. Chi lo sa. Solo chi non lavora non commette sbagli. Nella mia vita ho vissuto e vestito le mie responsabilità, me le sono assunte. Anche se nella totalità non sono tutte mie. Chiudo un capitolo e ne apro un altro e lo scriveremo con quell'attenzione che ha permesso a questa società di essere l'unica con continuità ad essere in Europa. Se non dovessimo andarci per una volta non sarà una tragedia. Ci concentreremo e andremo avanti con grande passionalità. Se si lavora con passione non si può perdere, se si lavora tanto per campare non va bene e qui noi ci divertiamo a lavorare. L'essenza della nostra vita si basa sul lavoro. Io ho sposato appieno la Costituzione italiana. A me il successo non è mai mancato ma ho sempre lavorato con dignità e professionalità". 

    RESET - "Resettare significa resettare un allenatore, rinnovare la squadra. Ci sarà grande voglia di sapere e di vedere".

    STADIO E CENTRO SPORTIVO - "Sono stato un sostenitore di Bagnoli però qui, mentre il primo cittadino ovviamente pensa al 2032 io devo pensare ad essere forte nell'immediatezza. Mi sono fatto una serie di analisi e ho pensato che ci andiamo a mettere in un contesto con un bordello totale. Che poi se c'è il bradisismo è un caos. Ho chiamato i miei architetti e gli ho detto che gli do un input: voglio metterci non più di due anni se metterò mano al Maradona. Sono stato abbastanza severo e semplificatore di mille problemi. Punterò sul Maradona, dunque. Sempre se il Sindaco Manfredi si siederà. Lui non c'è mai. Quando lo appoggiai per l'elezione lo chiamai evidenziando il fatto non mi prendessi tanto con i precedenti. Lui è fantastico nella tattica sfuggente, è un teorico di questa tattica. Perché così si vive più a lungo. A differenza di De Luca che può essere criticato oppure osannato ma è uno con cui si possono fare le cose. Con il Comune di Napoli ho sempre avuto una fatica gigantesca. Io sono il motore vincente di quello stadio e siamo riusciti a portare Napoli al centro dell'Europa. Però mi viene dato lo stadio qualche ora prima e deve essere riconsegnato subito dopo. Paghiamo quanto il PSG che ha molti più abitanti e molti più comfort. Io ho sempre detto che ci metto i soldi miei, non ho bisogno di finanziamenti. Ho bisogno che si firmi una cambiale in bianco di autorizzazioni. Ne ho abbastanza di questa gente che non sa dare seguito alle parole. Quando dissi che avremmo riportato lo scudetto a Napoli ci siamo riusciti. Ora sto dicendo che costruiremo un Napoli fortissimo ma ci vuole tempo, rinasceremo dalle ceneri. Serve il coraggio di rifondare. E per lo stadio, ripeto, io ci sono. A settembre spero di mettere la prima pietra sul nuovo centro sportivo del Napoli, con 10 campi da gioco, le giovani, ecc. Dove? Sono cavoli miei. Devo trovare un posto dove le mamme possano stare tranquille di fare arrivare i propri figli in sicurezza i propri figli dopo la scuola. Ma che Castel Volturno, serve un posto a quindici minuti da Napoli".

    OSIMHEN E KVARATSKHELIA - "Osimhen e Kvara? Chi vivrà vedrà, chi ci sarà ci sarà e chi non ci sarà non ci sarà. E se non ci sarà qualcuno ce ne si farà una ragione".

    ALLENATORI ED ESONERI - "Conte? Ne avete parlato voi. Io ne ho parlato a novembre poi non ne ho mai più parlato. E comunque voglio dire, quando ho chiamato Sarri, veniva dall'Empoli. Mi hanno scritto sulle mura 'Fuori dalla città'. A Spalletti hanno portato via la macchina nel primo anno. Stiamo un attimo calmini, perché sembra qui ci sia solo un uomo capace di guidare il Napoli verso lidi importanti. Io avevo detto che sarebbe stato difficile ripetersi dopo la vittoria dello scudetto. Io non avevo mai vissuto una situazione del genere e mi sono lasciato condizionare. Quando anche i media dicono 'Va esonerato, la sua avventura a Napoli è finita', diventa disdicevole e poco propedeutico al conservativo e all'attenuazione di errori che sono stati commessi. Tu non puoi obbligare allenatori a lavorare per una società o che la prima punta non stia male, che faccia 28 gol e che partecipi al 50% delle partite".

    COPPA ITALIA - "Coppa Italia al Patini (Castel di Sangro, ndr) ad agosto? Non andrebbe bene. Per dare la possibilità a tutti i napoletani servirà giocare al Maradona. Ci sarà la nuova squadra e la curiosità di vedere il tutto".

    SCOUTING E ACQUISTI - "Le scelte sono sempre state fatte dagli scouting e non sono state modificate. Io la mia parte di investimenti l'ho fatta, abbiamo comprato anche parecchi giocatori. Avrei potuto dire 'Basta, si va solo con prestiti'. Invece abbiamo comprato giocatori come Ngonge. Non puoi creare uno stop, devi valutare le possibilità di errori. Non ci sono solo i calciatori. In una società sportiva come il Calcio Napoli ci sono elementi che lavorano in varie direzioni. L'unica scelta che ho fatto è stata Ngonge. Poi bisogna vedere chi hai avuto al tuo fianco e fare le tue valutazioni".

    DELUSIONE? - "Non ho mai guardato al giorno precedente. Ciò che è accaduto fino a ieri fa parte del mio bagaglio ma non ci penso più. Sono già con la testa all'11 luglio, quando inizierà la nuova avventura. Non sono deluso, nella mia vita ho sempre vinto. Quando qualche film non è andato bene mi ha dato una maggiore spinta perché non si devono dare delle scusanti ma affrontare le cose per quello che sono. Punto e a capo, si volta pagina. Ho la fortuna che sono l'unico esempio europeo con certi risultati economici e mi dà una gran soddisfazione. Soprattutto nel calcio, dove tutti sono pieni di debiti. Aver portato uno scudetto a casa in questo modo fa piacere. È un fatto d'orgoglio. Magari fuoriesce dal concetto di tifoso perché è tifoso. Ricordo che a Monaco di Baviera vidi un tifoso che mi disse 'Veda presidente, siamo una razza che sta scomparendo e tra qualche anno non ci saremo più'. Mi fece un racconto che fu un insegnamento. Non ci sono lì i tifosi e qui noi, siamo un unicum. Poi c'è tifoso e tifoso, supporter e supporter. Ogni tifosi è diverso. Io ho grande rispetto di tutti, perché sono miei clienti e il cliente va rispettato e servito. Non gli si può andare contro".

    FEDERAZIONI - "Noi abbiamo scritto un libro di 19 anni, ora ne scriviamo un altro e ci divertiremo a farlo in un contesto di un calcio che sta andando alla deriva. C'è una Lega inesistente, una Federazione traballante, DAZN e Sky che non fanno il bene del calcio perché non sanno gestirlo e noi andremo a rimetterci dei soldi. Stiamo cercando di fargli capire che quello che ci avevano promesso si concretizzerà in un bel nulla. Quando chiedete chi compreremo noi rischiamo di rientrare in una situazione covidiana, quando eravamo in ristrettezze. Se nei prossimi cinque anni dovessimo incassare meno rispetto agli ultimi tre anni diventerà faticoso essere competitivi in un contesto in cui UEFA e FIFA stanno incasinando tutto con un numero di partite importanti meno interessanti. Troppi galli qui stanno a cantare e troppi non capiscono. Torno al mio vecchio concetto: è industria? Se lo è, è fatta con capitali che devono difendere gli investimenti e non devono essere comandate da Infantino o Ceferin. Anche la Lega è diventata una nostra nemica, li paghiamo e fanno un casino enorme. Mi trovo quotidianamente nell'imbarazzo. Poi dicono che io abbia un carattere difficile. Io ce l'ho amorevole però se vedo l'incompetenza divento una bestia".

    KVARA E MERCATO - "I giocatori sono tutti cedibili, bisogna vedere chi vuol comprarli. Kvara? Ha un contratto che scade nel 2027, quindi sto serenissimo. A me questo fatto che ogni volta vogliate girare il cacciavite in una ferita che avete aperto e stimolare i procuratori che vi inciuciano nelle orecchie per un loro tornaconto, non va bene. Quando ho preso Kvara tutti pensavano 'Ma chi è sto sconosciuto?'. Poi segna subito e diventa un idolo. Non voglio lavoriate per la società, però se continuate così inasprite le tifoserie perché sembra noi non vogliamo fare nulla. L'abbiamo fatto esplodere noi? I contratti vanno rispettati. Raccontate una tonnellata di cazzate e non vi rispondo nemmeno perché potrei smentirvi ogni giorno".

    ERRORI E ALLENATORI - "Non bisogna aspettare tutto quel tempo che abbiamo aspettato per mandare via persone che vogliono andare via. Se avessi deciso a marzo o aprile con Giuntoli che da gennaio voleva andare alla Juve sarebbe stato meglio. Noi che siamo i nemici speculari della Juventus è come se avessi avuto nello stomaco varie coltellate e mi sono portato dentro un'incazzatura che non ho smaltito subito. Questo me lo sono portato dentro. Il signor Spalletti non me l'ha detto subito, invece. Se a un certo punto non vuoi fare un torto alla Fiorentina, con Italiano che era pronto a venire, poi che fai? Cerchi Thiago Motta che giustamente pensa 'Chi mi fa fare di fare un secondo anno meno bene?'. Poi parliamoci chiaro, il Napoli è crollato a marzo 2023, altrimenti non si perde 4-0 contro il Milan. Il signor Kvaratskhelia non ha segnato da marzo a novembre. Tudor? Voleva due anni e non me la sono sentita di bloccarmi per l'anno successivo. Avevo capito fosse andato quest'anno e già mi ero immaginato la famosa ricostruzione. Io sono una persona perbene e non avrei potuto mandarlo eventualmente a quel paese. Con Mazzarri era rimasto un buon rapporto e quando è venuto ne avete parlato bene anche tutti voi. Il problema, però, non è la sopravvivenza in maniera migliore. Se non avessimo mandato via Garcia o avessimo preso Tudor non è detto che avremmo fatto un campionato di primissimo livello. Forse grazie a ciò che sta accadendo saremmo potuti rientrare nei primi sei partecipando alla Champions. Però da qui nasce la rinascita. Se ho mai pensato di mollare? MAI!".

    Altre Notizie