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  • Il Napoli e lo scudetto:| Dietro c'è... il mercato

    Il Napoli e lo scudetto:| Dietro c'è... il mercato

    Quale arcano nasconde Mazzarri lanciando ufficialmente il Napoli verso lo scudetto? E’ chiaro, tra De Laurentis e il tecnico, molto non va. Dalla puntualizzazione del tecnico su chi fa la formazione all’annuncio scudetto ed il risalto mediatico – non gradito dal cinepresidente – che il tecnico sta via via conquistando. La pace di giugno fu una necessità di entrambi. De Laurentis lo confermò – avendo già firmato con Gasperini – per eludere le responsabilità del licenziamento dell’allenatore del terzo posto. Mazzarri non aveva altra scelta che l’attesa di una nuova panchina – magari chiamato da Moratti – col pericolo di restare fermo un anno. Recentemente De Laurentis ha detto che è pericoloso alimentare entusiasmi e sarebbe felice di un piazzamentio entro il quinto posto. Mazzarri invece è uscito allo scoperto lanciando la corsa a due con la Juventus. I motivi sono tre: veri rinforzi a gennaio, segnale alla squadra di mentalità vincente, promozione personale. Una accelerazione di cui De Laurentis ha paura. 1. Perchè, il futuro del calcio italiano è più che nebuloso: i diritti tv sono fortemente a rischio e meno male che la Infront ha firmato i contratti col duo-polio Sky-Mediaset che fino al 2015 dovrebbero assicurare 1 miliardo da dividere. Se questo contratto resisterà alle novità del mercato delle schede sancite dalla Ue. 2. Perchè, gli stadi i club dovranno finanziarseli con soldi propri: banche e Governo non ne hanno più neanche per impegni da campagna elettorale. E il Napoli con un Comune da rating terzomondista, dovrà trovare soldi che non ha. 3. Perchè, il tempo dell’attesa è scaduto. Quet’anno o la va o la spacca. La Juve è tornata, Milan e Inter stanno riposizionando le strategie di gestione volte ai giovani e tecnici di altissimo profilo. La Roma si vede che ingranerà e gli americani – che fanno sul serio – hanno soldi pronti anche per il nuovo Olimpico. La Lazio deve trovare un allenatore che sappia esaltare le idee di Lotito. Uscire dal podio, chiudere al quarto o quinto posto, sarebbe una iattura perchè dopo i diritti televisivi, il Napoli vive solo di Champions tra bonus per gli ottavi che vale 8 milioni e incassi che con 4 partite al San Paolo – 3 di girone + gli ottavi – ne valgono altrettanti. Figuriamoci. Prandelli con le ultime scelte ha tracciato il prossimo futuro del campionato: 6 titolari della Juventus, poi 1 a testa per Napoli, Roma, Fiorentina, Milan, e Giuseppe Rossi che il Cittì vorrebbe tanto vedere giocare in Italia. Mazzarri dovrà spiegare soprattutto a Cannavaro perchè insiste sulla difesa a tre che costa al capitano la maglia azzurra. Per questo le voci su Armero, ottimo in coppia con Zuniga come fa la Colombia, tracciano un futuro diverso da quello visto da Mazzarri. Insomma siamo all’anno delle svolte. Uno, Mazzarri non resterà se non scudettato e forse nemmeno. Due, se il Napoli non vince quest’anno approfittando della transizione di Milan, Inter, Juve e Roma chissà quando potrà riprovarci. Tre, senza soldi non si cantano messe, figuriamoci nel calcio. De Laurentis entrato per speculare non è neanche lontanamente all’altezza dei competitor vecchi e nuovi. E lo stadio – se veramente ci si metterà mano col miraggio del business – asciugherà tutte le risorse. Mazzarri si gioca molto dal Parma, sabato prossimo, al Villareal il 7 dicembre. Sull’entusiamo di una qualificazione che solo il Napoli adesso può perdere con 3 punti di vantaggio, Mazzarri avrà peso per imporre gli acquisti che non ha avuto in estate (Criscito, Vucinic, Vidal) per provare ad arrivare fino in fondo. Tenendo sempre presente che il Napoli sta vincendo col bicchiere mezzo pieno. Mazzarri lo sa e fa finta di niente. Come quando De Laurentis ne dice di tutti i colori. Aspettiamo.

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