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  • Napoli, Ferlaino: 'Spalletti un Padreterno. Diego? Andrò...'

    Napoli, Ferlaino: 'Spalletti un Padreterno. Diego? Andrò...'

    Corrado Ferlaino è un uomo che resterà per sempre all'interno dei cuori dei napoletani. È il presidente del Napoli dei due scudetti (1986-1987, 1989-1990) e colui che ha portato al San Paolo Diego Armando Maradona. In un'intervista al Corriere dello Sport, si è espresso in merito alla ormai certa conquista del terzo tricolore per la squadra partenopea. 

    IL TITOLO - L'ex presidente ha parole di profonda stima nei confronti di De Laurentiis e il ds Giuntoli: "Il Napoli stravince il campionato e dimostra di avere coraggio e competenza, se volete anche quel pizzico di fortuna che nella vita aiuta. Il messaggio che parte adesso è questo: sappiamo programmare, siamo capaci più di altri e questa ne è stata la dimostrazione. Il titolo dopo un anno rivoluzionario. Trentatré anni sono un’immensità, direi un’eternità. La ricompensa dell’attesa, ma anche il premio per un lavoro enorme, gigantesco. Posso dire con umiltà che so quanto sia difficile emergere, stritolati tra colossi economici, sempre prigionieri del risultato: qui è difficile, più che altrove forse, ma è anche più bello. De Laurentiis è stato bravo e soprattutto ha avuto intuito nel tenere Giuntoli, che è stato bravissimo a scegliere calciatori di uno spessore insospettabile, e a investire su Spalletti."

    PADRETERNO - Inoltre, ha parole di profonda ammirazione per Luciano Spalletti: "Il Napoli ha venti-venticinque fuoriclasse, li metto tutti sullo stesso piano, e un Padreterno. Il Padreterno è Spalletti, che ha costruito una macchina perfetta. Una squadra senza difetti. Indimenticabile. Meravigliosa. Ha convinto tutti, nessuno escluso, a credere in quel calcio. Lo ha diffuso in questi mesi di campionato durante i quali ha garantito il divertimento ai tifosi del Napoli e per me anche a chi è esclusivamente appassionato di calcio. Uno splendore questo spettacolo. Non c’è stata partita, o forse non la ricordo, in cui il Napoli non abbia stravolto gli avversari. Forse due o tre volte c’è stato equilibrio e pure nelle sconfitte, quelle poche, ha detto qualcosa di suo. È stato battuto, ma mai schiacciato. Mentre quando ha vinto, nella maggior parte dei casi, lo ha fatto senza che potesse esserci discussione. Anche contro la Juventus, pur con quell’1-0 di misura, ha avuto momenti in cui il dominio è stato evidente."

    SENZA DIEGO - Infine, ha parlato della possibile apertura di un ciclo e del primo scudetto senza Maradona: "Speriamo di sì. Con Spalletti in panchina dico che è possibile. E con Giuntoli ancora. Io non pensavo fossero così bravo, non potevo saperlo. So che nessuno ci credeva ad agosto, magari neanche io. Ma l’hanno fatta veramente grossa, un capolavoro. C’è Diego anche in questo, conquistato nello stadio che gli è stato intitolato. Io andrò a Buenos Aires a pregare sulla sua tomba e a ringraziarlo per tutto l’amore che ha riservato e ci ha riversato, per esserci stati vicino anche adesso, dall’alto. Non esiste un erede di Maradona, non nascerà."

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