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Napoli, i giovani talenti che non resteranno

Napoli, i giovani talenti che non resteranno

  • Giovanni Scotto

C’è la storia tutta da scrivere di un Napoli piccolo e “provinciale”, cresciuto lontano dal San Paolo e dalla grande platea per guadagnarsi nuove opportunità altrove. Giovani con la valigia sempre pronta, in giro per l’Italia per farsi le ossa, con un carico di speranze e di ambizioni grande quanto il sogno azzurro, solo accarezzato di striscio.

IL 'PICCOLO' INSIGNE - Torneranno alla base, col curriculum corredato da aggiornamenti più o meno confortanti. Primo per aspettative e per curiosità Roberto Insigne, simbolo degli alti e bassi vissuti dall’Avellino, protagonista di una stagione in chiaroscuro, proprio come il talentuoso trequartista, partito titolare, finito ai margini, ripescato ed escluso. Guizzi e giocate da campione, l’indolenza del ragazzo di classe ma magari non ancora maturo, oltre a caratteristiche tecniche difficili da inquadrare in un progetto tattico che non prevedeva (forse) calciatori dalle sue caratteristiche. Messi sulla bilancia, gli aspetti positivi superano quelli negativi ma non a tal punto da spingere Sarri alla riconferma. Il ragazzo, con ogni probabilità, prenderà parte al ritiro di Dimaro, in Trentino, prima di accasarsi altrove, ancora in prestito. Nuovo appuntamento tra un anno e poi chissà. Diversa la questione Dezi.

TALENTO DEZI - A ventiquattro anni è ormai finito il tempo delle scommesse e il Napoli, proprietario del cartellino, dovrà decidere cosa fare del suo centrocampista, reduce da una brillante seconda parte di stagione, con la maglia del Bari. Le pretendenti non mancano e la società, di concerto con l’allenatore, potrebbe valutare la possibilità di liberarsi del calciatore a titolo definitivo, a patto che arrivino offerte convincenti. Gli ottimi campionati disputati a Crotone prima e a Bari poi, non sono passati inosservati e presumibilmente scateneranno una piccola asta intorno al ragazzo cresciuto nelle giovanili del Giulianova. Poi gli altri, forse dimenticati ma presenti. Non indimenticabili le avventure di Nicolao al Melfi e di Lasicki al Rimini. Pupilli di una “vecchia” primavera che prometteva tanto e ha mantenuto (ad oggi) molto poco. Stesso discorso per Nikita Contini, portiere ombra di una Spal capace di vincere il campionato di Lega Pro. Un’esperienza formativa, ma solo a livello umano. Infine Tutino, inghiottito da un infortunio ormai lontano eppure ancora condizionante. Si è perso tra Vicenza, Gubbio, Avellino e Bari. Vent’anni e un talento da ritrovare.

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