Napoli, l'ex capitano avverte: 'Non esiste un capro espiatorio'
Dalla matematica non si sfugge perché i numeri pesano ed inchiodano tutti: nove gol subiti in poco meno di quattro gare, dal Benfica al Besiktas, con Atalanta e Roma in mezzo e la banale considerazione che il blackout – sarà un caso, forse sì o forse no – è coinciso con l’infortunio, dunque, l’assenza di Raul Albiol, il leader difensivo che guida la linea ed indirizza (anche) gli altri. “Non è il singolo giocatore il problema, quest’anno la rosa è ampia e chi lo sta sostituendo sta facendo bene”, ha risposto Christian Maggio a fine gara, mercoledì sera, in un esercizio di diplomazia ed esperienza comunicativa. Ne ha da vendere, di esperienza, anche Beppe Bruscolotti, capitano storico del primo scudetto, che avverte tutti da “professore” del ruolo e del reparto: «Non è solo la difesa il problema principale – spiega al “Roma” -, ma è un momentaccio per tutta la squadra. Nove gol subiti sono tanti, ci sono state distrazioni incredibili. È normale ci voglia più attenzione. Albiol è un giocatore di esperienza, sicuramente manca, anche per l’affiatamento che ha con Reina e Koulibaly, ma non è il singolo giocatore che può fare la differenza. È un problema generale. Quando arrivano i risultati negativi subentra anche la preoccupazione, si perde certezza e serenità, quindi subentra anche l’aspetto mentale. Di sicuro – conclude Bruscolotti - Sarri non è l’unico responsabile, non esiste un capro espiatorio in situazioni simili. Ci vuole solo più attenzione da parte di tutti per trovare la giusta concentrazione, lo spirito che ha sempre contraddistinto una squadra che faceva cose stupende fino a venti giorni fa”.