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  • Napolimania: il poker di Monza fa rabbia, all'improvviso sono di nuovo tutti fenomeni?

    Napolimania: il poker di Monza fa rabbia, all'improvviso sono di nuovo tutti fenomeni?

    • Giovanni Annunziata
    Nel calcio non si può vivere di sprazzi, di momenti buoni. Nel calcio serve continuità ricordandosi sempre da dove si viene. E il Napoli viene da uno scudetto stravinto, viene da risultati spettacolari nella scorsa stagione. Salvo poi far crollare tutto, ritrovarsi settimo, fuori dalle coppe e lontanissimo dalla zona Champions in campionato. E a Monza che è successo? Vallo a capire cosa scatta nella testa di questi ragazzi. Servirebbe più uno psicologo che un allenatore e Calzona sta provando a trasformarsi proprio in questo. Perché determinate prestazioni sono sconcertanti. Contro l’Atalanta, ad esempio, il primo tempo ha raccontato una “non-squadra”. Ognuno per la sua strada. All’U-Power Stadium ieri inizialmente qualcosa di diverso c’è stato, ma non abbastanza. Tant’è che al duplice fischio il risultato recitava 1-0 per i brianzoli. Poi succede che cambia tutto, come se nello spogliatoio il tecnico avesse fatto vedere le immagini dello scudetto, tutte le partite di un anno fa. E si torna a fare i fenomeni, con Osimhen che sale in cielo e torna a fare l’Osimhen (con il gol, ma non solo), Politano che al volo trova il gol dell’anno, Zielinski è un’altra volta il centrocampista dalle spiccate qualità tecniche e balistiche (quel mancino è tanta roba) e Raspadori che segna il gol più veloce da subentrato di questa Serie A.
     
    Allora il Napoli qualcosa ancora ce l’ha. Non è tutto distrutto, rovinato. Gli azzurri non hanno dimenticato come si gioca a calcio. Questo fa ancora più rabbia, perché la situazione resta deludente, il Napoli oggi deve lottare duramente per tenersi stretta la qualificazione in Europa League. È alla portata, assolutamente. Però non è ciò che avrebbe dovuto puntare ad inizio stagione. E si vede che ha tutte le carte in regola per essere tra le prime quattro, eccome se le ha. Dunque, che fare? Restituire un finale dignitoso ai tifosi, affrontare le ultime sette partite come fossero finali e ricordando di essere i campioni d’Italia in carica.
     
    Resta ancora un peccato originale, la disastrosa fase difensiva. Perché anche ieri ci sono stati problemi su problemi lì dietro. Juan Jesus si è reso protagonista di un’altra brutta prestazione, facendosi bruciare da Djuric, perdendo troppi duelli, non riuscendo a chiudere Colpani. Ci sono gli errori del singolo ma il problema ovviamente si estende al reparto, al lavoro di squadra che viene fatto in maniera sbagliata. Alla fine sono altri 2 gol subiti, per un totale di 38 in 31 gare di campionato. Tanti, troppi. E Calzona si mostra sempre seccato per questo enorme difetto. Diventa ripetitivo raccontare di un mercato sbagliato, Natan al posto di Kim non era la scelta da fare e oggi ci si ritrova con tre difensori centrali su quattro (Natan, Juan Jesus e Ostigard) che tra qualche mese saranno anche messi nella lista dei calciatori in uscita. Proprio perché non all’altezza delle ambizioni del Napoli. Prima di pensare al mercato c’è da finire al meglio. E la domanda sorge spontanea: che Napoli vedremo? Quello che si comporta non da squadra o quello che torna a correre e ricorda di essere forte e capace di arrivare in porta come ha fatto a Monza? La risposta la darà il campo, a partire dal Frosinone fino al Lecce.

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    GJ84
    GJ84

    Ancora a spiegare che è stato un fuoco di paglia come la storia insegna, non per cattiveria e per...

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