Napoli, un sogno chiamato Messi
Il giorno in cui il suo “erede” mette piede per la prima volta nel tempio di Diego, i napoletani e non solo, anche i “dieghisti” di tutto il mondo, immaginano questa specie di reincarnazione mistico politica, che è alla base di tanto entusiasmo. Più del gioco, più della vittoria, più della qualificazione, si sogna l’inizio della stagione del riscatto, il ritorno dell’epoca aurea segnata dalle gesta di Diego. Per questo, stasera, Lionel non si presenta come un nemico, ma come un alleato; per questo ci starebbero a barattare una sconfitta scaramantica con un’affermazione ben più importante. “E…se venisse da noi? Se gli facciamo vedere quanto lo amiamo. Se mettiamo Napoli ai suoi piedi forse…”. Magari il miracolo, con l’aiuto, di San Gennaro potrebbe avvenire.
A Torino non sono forse bastati gli applausi a Ronaldo, dopo la sua spettacolare rovesciata contro la Juve, per convincerlo a indossare la maglia bianconera? E allora perché non sognare la stessa cosa per Messi in quel regno che ha ancora un unico re: Maradona? “Un demone - come disse un tifoso napoletano - capace di portarci in paradiso”. Un paradiso che, a Napoli, non può attendere.