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  • Napolimania:| Chi rompe il giocattolo?

    Napolimania:| Chi rompe il giocattolo?

    La settimana dei tormenti è più lunga di quanto ci si potesse aspettare. Se l'eliminazione dall'Europa League è stata addolcita da una buona prestazione e lodi sperticate, che avevano quasi del tutto chiuso le polemiche del presunto sputo di Lavezzi e successiva squalifica, le cose non sono andate altrettanto bene col Milan, e nemmeno domenica col Brescia. Ma non sono solo i risultati a guastare lo 'status quo' del Napoli. Dal Milan in poi sono infuriate le polemiche sugli arbitri, che hanno portato il Napoli in un vortice che sta assumendo i connotati di un incubo.

    Gli errori presunti di Milano sono diventati drammaticamente autentici nella sfida col Brescia. Rigore (forse doppio rigore) sacrosanto non dato. E lì dove sarebbe stato il momento di fermarsi, in città hanno scambiato la benzina per l'acqua. Mazzarri, già 'etichettato' troppo frettolosamente da tutti come un lamentoso, protesta (giustamente) e si becca squalifica e altre critiche. Per di più, oltre al danno la beffa. Nella motivazione della squalifica c'è la spiacevole indicazione di un Mazzarri che avrebbe bestemmiato. Circostanza smentita dallo stesso tecnico, che va detto, è una persona misurata e per bene, anche nei modi. Questo al di là del temperamento 'eccitato' in panchina.

    Ma non finisce qui: De Laurentiis, che aizza simpaticamente i tifosi a incoraggiare il tecnico appena espulso, viene messo in croce per aver addirittura incoraggiato e stimolato alla violenza. Ma nessuno ha visto il sorriso sornione del patron mentre alzava le braccia? E ovviamente il produttore cinematografico non le ha mandate a dire, lanciandosi in un'invettiva da 'bastone e carota' contro il mondo arbitrale (carota) e quello del calcio comandato dalle milanesi (bastone). E via di questo passo, critiche, lamenti, piagnistei, grida al complotto. Siti e sitarelli che non sanno più che termini inventarsi per gridare allo scandalo. Lo scandalo da divano, lo scandalo da tifoso della domenica.

    Bene ha fatto De Laurentiis, così come Mazzarri, a cercare di rispondere coi sorrisi e il senso della misura. Perché chi ci rimette è la squadra: i giocatori, se non tutti qualcuno, sono nervosi. Gargano, lo stesso Lavezzi, Pazienza. il primo è diventato il bersaglio preferito dei tifosi: addirittura su Facebook è stato pubblicato un video vecchio di un anno, dove l'uruguaiano rispondeva seccato a un tifoso che si burlava di lui. Questo filmato posticcio è stato usato in modo strumentale contro il giocatore. Il Pocho è diventato argomento di discussione quasi quanto lo è Avetrana nei salotti di Vespa. Lo si ama, lo si odia, ma tutti ne parlano. Come se non bastasse arrivano le voci di mercato: qualcuno è pronto a giurare che uno tra il Pocho e Hamsik andrà via. Ma perché? E infine, dulcis in fundo, Pazienza si picchia con un tifoso che lo ha mandato a quel paese. Motivo? Il centrocampista non si ferma per gli autografi e viene 'invitato' ad andarsene a Genova.

    E allora calma. Allentiamo un po' il fiato su questi ragazzi. Castelvolturno non è una struttura ricettiva, non c'è modo di accogliere i tifosi. Ed è comprensibile se non sempre i calciatori vogliono fermarsi, per svariati minuti, a firmare autografi e farsi fare foto. Ci vuole un po' di buon senso. Oltretutto, insultare i giocatori che non si fermano è diventata una specie di moda, e spesso frotte di giovinastri si divertono a ostacolare in tutti i modi l'uscita dal centro dei calciatori a bordo delle loro auto, per poi insultarli a raffica se questi 'scappano'. Va detto che tutto viene fatto in modo goliardico, ma sono comunque atteggiamenti che possono dare fastidio. In questo modo si creano le condizioni per episodi come quello che ha coinvolto Pazienza. Possibile che a Napoli non si riesca mai a stare tranquilli?

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