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  • Napolimania: Acerbi-Juan Jesus, altra brutta storia dopo il caso Koulibaly

    Napolimania: Acerbi-Juan Jesus, altra brutta storia dopo il caso Koulibaly

    • Giovanni Annunziata
    Sarebbe un piacere, un enorme piacere ogni volta parlare semplicemente di calcio. Del gesto tecnico, della chiusura difensiva, delle parate di un portiere o di una chiave tattica che decide una partita. Invece rieccoci qui, a raccontare l'ormai consueto fenomeno che colpisce il nostro Paese. Quello del razzismo. Succede di nuovo a San Siro, ma stavolta il bersaglio non è Koulibaly e dagli spalti non si sente nulla di sgradevole. No, è il momento di arrivare all'interno del rettangolo verde. Ed è anche peggio, perché sono coinvolti Juan Jesus e Acerbi. Perlopiù entrando nella settimana della giornata nazionale della lotta contro il razzismo. L'episodio incriminato vede il difensore del Napoli denunciare, all'ora di gioco, nei confronti del direttore di gara una frase che gli avrebbe rivolto il calciatore dell'Inter: "Non va bene, mi ha detto sei un negro. Non mi sta bene questo". Qualora fosse confermato quanto successo sarebbe di una gravità enorme. Dispiace tanto, bisognerebbe partire proprio dal campo in questa importante battaglia. E invece siamo qui, in attesa che la Procura Federale intervenga sulla questione e possa fare un po' di chiarezza su qualcosa che non avremmo mai sperato di dover raccontare.

    LE PAROLE - Juan Jesus è stato protagonista della serata di ieri. Non è successo solo questo, c'è anche la sua reazione da gran persona a fine partita: "Lui (Acerbi, ndr) è andato un po' oltre con le parole ma si è scusato, è un bravo ragazzo e quando la partita finisce è tutto a posto. Spero non accada più perché è un ragazzo intelligente". E poi c'è la prestazione, che lo ha visto essere il migliore in campo. Il lavoro difensivo che ha fatto è stato notevole, con un paio di chiusure che si sono rivelate provvidenziali. Sa tanto di riscatto dopo quella tremenda gara di Cagliari in cui i tifosi azzurri si sono scagliati contro di lui in seguito all'errore che ha regalato il gol del pareggio a Luvumbo. Non solo fase difensiva, Batjuan (così gli piace farsi chiamare sui social) è arrivato dove non sono riusciti Raspadori e Simeone, ovvero a metterla dentro per il gol che è valso l'1-1. Sbucato sul secondo palo, ha regalato un punto al Napoli. Che, ovviamente, è sempre meglio che uscire dal campo con nulla tra le mani.

    RINCORSA - C'è la Champions adesso. Non quella che bisogna lasciarsi alle spalle, in cui il Barcellona ha deciso che era arrivato il momento di interrompere la corsa partenopea. Bensì quella da conquistare e che oggi appare ancora tanto, ma tanto complicata. E si centra tramite i risultati in campionato, che oggi non possono più essere rimandati. Pretendere la vittoria a San Siro contro l'Inter che si appresta a vincere lo scudetto era pressoché paradossale. Sono le condizioni che lo impongono, perché ogni punto lasciato per strada può costare veramente tanto caro. Puntare al quarto posto oggi sembra abbastanza pretenzioso, essendo il Bologna 9 punti più in là a 9 giornate dalla fine e i felsinei non hanno un calendario troppo complicato da qui alla fine. L'occhio va dritto alla Roma, capace anche di soffrire e portarla a casa vincendo di misura come contro il Sassuolo. Giallorossi che sono quinti e questa posizione sbloccherà un nuovo slot per la prossima Champions. Però serve ridurre un gap di ben 6 punti. Ci sarà lo scontro diretto, che non va fallito. Poi la squadra di De Rossi avrà impegni belli tosti, come il derby con la Lazio, il Milan, la Juve, l'Atalanta, e, appunto, il Napoli. In mezzo anche l'Europa League. Inevitabilmente le forze saranno minori e qualche punto per strada potrebbe essere perso. Il destino del Napoli, allo stesso tempo, è anche nelle sue stesse mani: se le altre devono rallentare, Osimhen e compagni devono aumentare i giri del motore e iniziare a vincere qualche partita in più. Ora viene la sosta, c'è tempo per rallentare un attimino. Ma il 30 marzo si riparte e non ci si ferma fino alla fine. L'Atalanta subito come avversaria, la rincorsa alla Roma e una Champions che non si vuole veder sfumare. Ritrovare la strada giusta non è mai stato così importante per il Napoli.

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