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  • Napolimania: ma quale Allegri, con Ancelotti la Juve vince la Champions

    Napolimania: ma quale Allegri, con Ancelotti la Juve vince la Champions

    • Marco Giordano
    Sarà un editoriale abbastanza blasfemo. Se siete deboli di stomaco, rivolgete la vostra attenzione a chi dice sempre le stesse cose: il mondo ne è pieno.
    La domenica si sa, è il giorno del Pallone. La maiuscola serve a sottolineare la blasfemia. E se è il giorno dedicato al calcio, allora si guardano le partite. Come si fa anche il martedì, il mercoledì ed il giovedì. E tirando le somme delle partite viste tra Coppe e del campionato, la sintesi è semplice: se la Juve avesse Ancelotti non solo avrebbe più chance di vincere la Champions, ma anche di passare contro quella simpatica (molto simpatica, almeno a me) canaglia del Cholo Simeone.

    IL MAIALE PUÒ ALLENARE - Spero che qualcuno di quelli che a Torino scrivevano e gridavano quel coro odioso e ridicolo ad Ancelotti (“un maiale non può allenare”) abbiano visto quello che è successo oggi sulla via Emilia. Perché la Juventus ha vinto giocando un calcio orribile col Bologna, sarà anche a +13 ma non ha alcun senso il suo calcio, è la palese dimostrazione che così i quarti di finale li guardi col cannocchiale, quello potente della NASA, però. Un'oretta dopo, il Napoli ha dato lezioni di calcio a Parma, l'impostazione con il doppio play, l'intuizione di Callejon trequartista in fase di possesso, l'idea di calcio posizionale che si va sviluppando e consolidando. Quello del Napoli è un football di stampo europeo anche molto avanzato: il distacco in campionato è dovuto soprattutto alla diversa qualità della rosa, i punti in meno sono quelli persi per la gestione e la ricerca di questa identità tattica, oltre che a questioni che attengono alla direzione di gara che non sto qui a ricordare per l'ennesima volta. Della stessa identità tattica della Juventus se ne sono, invece, perse le tracce. Ad oggi, Allegri non ha dato quello step che l'approdo di CR7 lasciava presagire. Oltre a prendere Ronaldo, forse Agnelli avrebbe fatto bene a riflettere sul tecnico: e rifarlo, eventualmente, anche dalla sera del 12 marzo.

    IL PARMA SI SCANSA -  Se il Parma fosse solo quello visto questa sera, allora la dirigenza cinese farebbe bene a chiedere a D'Aversa di andare ad allenare dalle parti di Shanghai. Tra la gara d'andata e quella di ritorno, in molti rumoreggiano: “adesso non parlate più dello Scansuolo con la Juve?”. Francamente, la dimensione di questa sera del Parma ha tolto anche un po' valore alla performance del Napoli. Nel primo quarto d'ora, i ducali ci hanno provato ad aggredire, a stare alti. Poi, un continuo rintanarsi, una resa all'idea di calcio del Napoli mai leggibile. Se mi sono sempre espresso con forza all'idea dell'esistenza della sudditanza psicologica per gli arbitri, inizio a credere che anche in campo qualcosa ci sia. Ma, così come non ho mai pensato che il Sassuolo si arrendesse volontariamente alla Juve, così non credo che il Parma lo faccia al Napoli. Ci sono delle volte in cui mentalmente stacchi, che senti la criptonite che ti spegne. Sotto questo punto di vista, il nostro calcio vanta numerosi e tristi esempi. Cose che negli altri campionati non si vedono. Perché dalla Liga alla Premier si punta sulla qualità, anche quando la differenza è tanta, te la giochi per amore del desiderio di poter esprimere il tuo gioco. Da questo punto di vista, il Parma deve crescere come altre squadre in Italia. E con tutti i suoi limiti, il Sassuolo non è più Scansuolo da quando c'è De Zerbi, uno che instilla voglia di amare quel dannato pallone.

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