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  • Napolimania: squadra 'spallettiana' e il tandem Osi-Kvara ritrovato, può partire la sfida alla Juve

    Napolimania: squadra 'spallettiana' e il tandem Osi-Kvara ritrovato, può partire la sfida alla Juve

    • Giovanni Annunziata
    Non è arrivato il momento di esaltarsi, di parlare di guarigione o quant’altro. È, però, il caso di tirare fuori quanto di buono si è visto nella trasferta di Reggio Emilia. Il Napoli sulla sua strada non ha trovato un Sassuolo irresistibile, questo è vero, ma c’è comunque stata una reazione di orgoglio, di carattere da parte della squadra di Calzona. Partiamo dal cuore di questo sport, ovvero i tifosi, belli quanto il risultato. Il 6-1 lo si dedica soprattutto agli 8mila sostenitori presenti al Mapei, veramente commoventi. I napoletani non hanno mai abbandonato la squadra, nonostante tutto ciò che sta accadendo dentro e fuori dal campo. In trasferta come l’anno scorso si sono fatti sentire e sotto la pioggia emiliana hanno cantato costantemente dal 1’ al 90’. Sembrava, a tratti, di essere al Maradona. E la spinta l’hanno sentita in campo i giocatori, avvertivano di dover rispondere in qualche modo a quella gente, a chi dedica tanto alla passione azzurra.
     
    Risposta data, sacrifici e chilometri percorsi ripagati appieno. Contro il Sassuolo il Napoli è stato un po’ “spallettiano” e un po’ arrabbiato. Per quanto successo nei primi minuti, dopo aver creato occasioni prima di subire l’immeritato svantaggio. Ancor di più per ciò che si è visto appena tre giorni prima: la gara di Cagliari, l’errore di Juan Jesus e il pareggio al 95’ hanno provocato una frustrazione che non sarà ai livelli del famoso Fiorentina-Napoli del 2018, ma in un momento del genere fa sprofondare l’autostima sotto i piedi. Ci voleva tutto ciò, la vittoria, la reazione, le emozioni. E ci volevano i due protagonisti della scorsa stagione, il capocannoniere e il miglior giocatore. 3 gol per Osimhen, 2 reti e 1 assist per Kvaratskhelia. Diciamo che il quadro è completo. A questo ci dobbiamo aggiungere che il centravanti nigeriano è a quota 5 nel giro di una settimana tra Barça, Cagliari e Sassuolo, segnando in tutte e tre le partite da quando è rientrato. E la sua condizione fisica è in miglioramento. Si pensa alle belle cose, ai passi in avanti che si possono fare.
     
    Il concetto va ribadito: guai a esaltarsi. Forse lo si è fatto in maniera prematura in questa stagione, come ad esempio alla prima di Mazzarri dopo la vittoria di Bergamo contro l’Atalanta. Lezione imparata, non ci sono dubbi. Per cui si va con i piedi di piombo verso ogni singolo giorno di allenamento e soprattutto partita. Perché nel frattempo la classifica resta deprimente. Da -11 si è passati a -8 dal Bologna quarto. Che non è il massimo risultato se si punta alla zona Champions. Ci sarebbe il quinto posto e si ringraziano Milan e Inter che hanno frenato le idee dell’Atalanta (oggi a +6). Restano discorsi complicati perché occorrerebbe in primis una continuità mai vista in casa Napoli quest’anno, ma anche che le altre lì davanti avessero qualche inciampo importante. Calcoli che oggi non ci si può permettere di fare ma serve pensare di gara in gara.
     
    A proposito di impegni all’orizzonte, la prossima sarà bella delicata. Perché domenica sera al Maradona arriverà la Juve e intanto i bianconeri sono a +17. Oggi non siamo qui a parlare di guarigione, è bene ribadirlo nuovamente. Però il Napoli può reagire, può trovare degli stimoli importanti. Perché contro il Sassuolo c’è stata una bella scossa elettrica nella squadra, i due top lì davanti si sono ritrovati e segnarne sei inevitabilmente restituisce morale. Inutile girarci troppo intorno, arriviamo al punto focale: la Juve è sempre la Juve. Fuorigrotta si prepara per essere una bolgia dato che se l’avversario è bianconero e viene da Torino è subito sfida. Ne sono consapevoli i calciatori, sanno dell’importanza del singolo evento. Testa al presente, Napoli-Juve sta già per iniziare.

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