Nedved: 'Riporto Ibra alla Juve e tengo Conte qui. Inter? Ho detto di no' VIDEO
Nel corso del programma “Undici”, il talk show sportivo condotto da Pierluigi Pardo in onda alle ore 21.30 su Mediaset Italia 2, è intervenuto in esclusiva l’ex centrocampista di Lazio e Juventus, ora dirigente bianconero, Pavel Nedved. Di seguito l’intervista integrale:
A proposito di un possibile ritorno di Zlatan Ibrahimovic e di un arrivo di Edinson Cavani alla Juventus, Pavel Nedved dichiara: “Chi non lo vorrebbe un giocatore come Ibrahimovic? Non nascondo che un giorno mi piacerebbe farlo tornare. Lo considero al pari di fenomeni come Messi o Cristiano Ronaldo, è uno di quei giocatori che alzerebbe il livello di qualsiasi squadra. Anche Cavani mi piace tantissimo: è un attaccante che non si limita a fare gol, ma aiuta sempre la squadra. In più è un ragazzo d’oro, credente e con la testa a posto: sarebbe un giocatore ideale per la Juventus”. Sulle voci di mercato che hanno coinvolto Antonio Conte negli ultimi giorni, il dirigente della Juventus dichiara: “Noi siamo tranquilli. Antonio Conte rimarrà con noi finché vuole, perché è il nostro valore aggiunto. E finché ci sono io non lo lascio andare via. Già da calciatore ci guidava in campo, ma come allenatore non me lo aspettavo così pronto: penso possa fare la storia”.
Sul momento che sta vivendo la Juventus, Pavel Nedved dichiara: “Questa Juventus mi assomiglia: ha spirito, concretezza e voglia di vincere fino al 90’. Contro il Catania si è visto il DNA della squadra di Antonio Conte. Quando ho smesso volevo prendermi qualche anno sabbatico, ma non potevo rifiutare l’offerta del presidente. E lo devo ringraziare perché sto rivivendo delle emozioni che non provavo dai tempi in cui giocavo”. Nedved, in vista del sorteggio dei quarti di finale di Champions League, dichiara: “Forse l’unica da evitare sarebbe il Real, ma per noi conta esserci ai quarti. E sono sicuro che ci sarà anche il Milan, che secondo me passa contro il Barcellona. Ai quarti contro i rossoneri? Sarebbe la rivincita dieci anni dopo Manchester”.
A proposito di un passato interessamento dell’Inter nei suoi confronti e sul momento che sta vivendo la squadra nerazzurra, l’ex centrocampista della Juventus dichiara: “L’interessamento dell’Inter c’è stato, ma io non me la sentivo e l’ho comunicato sia a Raiola, che era il mio procuratore, sia a Mourinho, che allenava l’Inter. Quando quest’anno ci batterono a Torino, pensai che i nerazzurri sarebbero stati la nostra antagonista per lo Scudetto, ma non è andata così anche se bisogna stare attenti perché il campionato non è ancora finito”.
Sugli anni passati a Roma con la maglia della Lazio, Nedved dichiara: “Se devo essere sincero, avevo paura prima di venire in Italia, pensavo che il vostro calcio sarebbe stato troppo difficile per me. E anche il presidente Cragnotti era un po’ scettico. Ma mister Zeman, a cui sarò sempre grato, mi ha fortemente voluto e dopo gli Europei ho convinto tutti, me compreso”. Quando gli viene chiesto un commento sugli Scudetti bianconeri revocati dopo Calciopoli, Nedved dichiara: “Nessuno può mettere in dubbio quegli Scudetti, perché basta vedere la foto di squadra per capire che eravamo i più forti. Sono orgoglioso di essere andato in B assieme ai miei compagni: magari la Juventus di oggi non sarebbe così se noi non lo avessimo fatto”.
Infine, quando gli viene chiesto di schierare il suo undici del cuore, Pavel Nedved dichiara: “In porta metto Buffon, il più forte di tutti; difesa con Jankulovski, Michele Dalai (scrittore e biografo di Nedved, ndr), Cannavaro e Thuram; a centrocampo Poborsky, Vieira, Emerson e Camoranesi; in attacco Ibrahimovic e Peter (calciatore ceco, idolo d’infanzia di Nedved, ndr).”