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  • Nel nome del nonno, del padre e del fratello: l'Hertha mette in vetrina l'altro Dardai e l'Inter ci pensa

    Nel nome del nonno, del padre e del fratello: l'Hertha mette in vetrina l'altro Dardai e l'Inter ci pensa

    • Andrea Distaso
    Se a Berlino fai il nome della famiglia Dardai, il collegamento è pressoché immediato con la parola "calcio" con l'Hertha. Un affare di famiglia, iniziato con nonno Palkò - centrocampista nella sua Ungheria tra la metà degli anni '70 e fine anni '80 - e proseguito col più celebre rappresentante della dinastia, quel Pal recordman di presenze con la maglia della formazione capitolina prima di diventare responsabile del settore giovanile. Che negli anni ha visto crescere in casa il talento dei suoi tre figli, tra cui Marton, il secondo a togliersi la soddisfazione di esordire in prima squadra dopo il fratello maggiore Palkò (in attesa del piccolo di famiglia, Bence, che milita nella formazione Under 15...) e volto nuovo della formazione allenata da Bruno Labbadia.

    REGISTA ARRETRATO - Tecnico arrivato lo scorso aprile e da subito prontissimo nel proiettare senza paura, sul palcoscenico della Bundesliga, il meglio dell'academy della Alte Dame (Vecchia Signora). Tra di loro c'è proprio il figlio d'arte Marton Dardai, difensore centrale classe 2002 che ha vissuto l'emozione del debutto nel finale del match del 7 novembre scorso contro l'Augsburg prima di ripetersi al cospetto del Bayer Leverkusen. Piede mancino, struttura fisica importante che lo agevola nel gioco aereo e soprattutto una visione di gioco che deriva dal suo passato da centrocampista (come papà) nelle giovanili. Nelle quali, grazie a una spiccata personalità, ha spesso indossato la fascia di capitano. "Marton ha un ottimo sinistro, una buona capacità di impostare il gioco; impara costantemente, è molto curioso e ora si è sviluppato di nuovo fisicamente", ha detto di lui Labbadia.

    GLI OCCHI DELL'INTER - Che ha sottolineato l'importanza della famiglia, anche di mamma Monika - ex giocatrice di pallamano - nell'educazione e nella crescita di un ragazzo con un potenziale importante ma margini di crescita ancora inesplorati. E nel quale l'Hertha spera di trovare quella pazienza che è mancata a molti dei talenti esplosi negli ultimi tempi e che hanno optato subito per il grande salto, da Rekik, passato all'Arsenal a Samardzic che, dopo i sondaggi di Juventus e Milan, ha optato per il "solito" Lipsia. Anche per Dardai non sono mancate le prime manifestazioni di interesse, tra cui quella dell'Inter che, soprattutto in un momento di grave contrazione economica, guarda con interesse ai prospetti più interessanti in giro per l'Europa.
     

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