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  • Nemmeno i cambi cambiano il Napoli: Simeone e Ostigard mettono k.o. i Rangers e regalano una cinquina storica a Spalletti

    Nemmeno i cambi cambiano il Napoli: Simeone e Ostigard mettono k.o. i Rangers e regalano una cinquina storica a Spalletti

    • Francesco Marolda
      Francesco Marolda
    E’ la notte del Cholito e anche un po’ di Ostigard al San Diego. Due gol dell’argentino e uno del norvegese, infatti, fanno fuori i Rangers scozzesi ed esaltano il Napoli di Champions. Non tradisce Simeone. Prende il posto di Osimhen e la risolve lui, questa partita in verità mai in discussione perché sempre col Napoli padrone del gioco e del pallone. 

    Certo, degli ottavi questo Napoli era già sicuro. Ma non gli bastava. Voleva il primo posto del girone e se l’è preso. A punteggio pieno, con l’autorevolezza degli ultimi tempi e pure con una giornata d’anticipo sulla fine del girone. E’ la quarta volta che passa agli ottavi nella sua storia ancora corta e poverella di coppa dei Campioni (come si chiamava una volta) e poi di Champions. E’ la quarta volta. Però come stavolta mai. Mai, infatti, era stato così dominatore ed ammirato. Quindici punti in cinque partite: un record pure questo, condiviso con il Bayern di Monaco e nessun altro e comunque segnando più dei supertedeschi: venti gol in cinque partite. Roba da non credere.  

    Campionato o coppa, insomma, nessuna differenza. Eppure stavolta don Luciano aveva fatto la rivoluzione: sei cambi, infatti, rispetto all’ultima faticosa, ma vittoriosa partita con la Roma. Sei cambi più due assenze pesanti per acciacchi: Anguissa e Rrahmani. Come dire: squadra rifatta per otto undicesimi. Insomma sul prato ci sta l’altro Napoli, non quello solitamente titolare. L’altro Napoli, diverso eppure uguale a quello messo a riposo dall’allenatore. Segno che è proprio vero che il grande segreto azzurro di questa stagione – al di là dell’ applicazione tattica e della preparazione atletica – sta proprio nella profondità e nella qualità della panchina.

    Per chi sta dall’altra parte, per i Rangers, invece, le speranze di far buona figura vanno in fumo presto. Non che avessero velleità di risalire una classifica ancora mestamente senza punti, gli scozzesi, ma il desiderio di cacciare via l’aria di diffidenza che in patria circonda la squadra e minaccia la stabilità della panchina di Giovannino van Bronckhorst, beh, questo c’era ed era pure forte. Troppa differenza, però, in campo. E troppa voglia azzurra di mettere subito al sicuro gli obiettivi. Cosicché, nulla da fare per i Rangers , anch’essi rivisti, corretti e ringiovaniti (in campo anche il diciottenne King) dopo l’ultimo pari  nella loro Premier. Troppa differenza. E, infatti, vanno presto a buone donne i buoni propositi scozzesi. Undici minuti soltanto e Simeone porta il Napoli in vantaggio. E’ pregevole il corridoio cercato e trovato da Di Lorenzo (bravissimo così come dall’altra parte Mario Rui), ma è da mettere in cornice il destro del Cholito da posizione molto complicata. La fotocopia, più o meno, del gol di destro di Osimhen a Roma.

    E sei minuti dopo offre il bis, il ragazzo d’Argentina. Stavolta è Mario Rui che da sinistra mette palla in area di rigore, dove Simeone anticipa i centrali e di testa mette in porta. Bel gol pure questo. Per destrezza, tempismo, esecuzione.

    Segna, risegna e insiste, il Napoli. Com’è, ormai, nelle sue abitudini di squadra che non s’accontenta e non si ferma mai. Una traversa piena di Ndombele, poi un’occasione d’oro per Raspadori che esalta il quarantenne Mc Gregor e giusto allo scadere della prima parte, un po’ di lavoro per Meret. Sbaglia Lobotka, Morelos ne approfitta, ma il portiere azzurro caccia via il pericolo. C’è gloria anche per lui, insomma.

    Domina, vince e diverte pure, il Napoli che si prendeanche il lusso di non dar peso a quanto sta facendo il Liverpool ad Amsterdam. Bada a sè, il Napoli de gode di quel che sta facendo tra cori e applausi del San Diego straripante di passione.

    Ma dopo aver corso tanto, dopo un’ora comincia a farsi sentire la fatica. E così, mentre van Bronckhorst prova a cambiare il destino della gara cambiando disegno tattico e mettendo in campo Arfield per Tillman e soprattutto il bomber Colak (10 gol in stagione) per Morelos, Spalletti pensa a mettere in campo soprattutto forze fresche in quantità: Lozano per Politano e Gaetano per Elmas. Poi Zielinski per Lobotka, Zerbin per Raspadori e anche Zanoli per Di Lorenzo appena dopo il terzo gol. Lo segna Ostigard, di testa, su corner (80’). Ed è il primo gol azzurro del norvegese. Il centesimo del Napoli in Champions. E non è finita, si capisce.

    NAPOLI-RANGERS 3-0: IL TABELLINO

    MARCATORI: 10′, 16′ Simeone, 79′ Ostigard

    NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Ostigard, Kim, Mario Rui; Ndombele, Lobotka, Elmas; Politano, Simeone, Raspadori. A disposizione: Idasiak, Boffelli, Juan Jesus, Osimhen, Olivera, Lozano, Zielinski, Zerbin, Zanoli, Gaetano, Kvaratskhelia, Anguissa. Allenatore: Spalletti.

    RANGERS (4-2-3-1): McGregor; Tavernier, King, Davies, Yilmaz; Lundstram, Sands; Tillman, Wright,  Kent, Morelos. A disposizione: McCrorie, McLaughlin, Colak, Davis, Matondo, Sakala, Barisic, Arfield, Devine, Lowry, Allan. Allenatore: Van Bronckhorst.



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