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  • Neymar in tribunale a Barcellona: chiesti cinque anni di carcere VIDEO

    Neymar in tribunale a Barcellona: chiesti cinque anni di carcere VIDEO

    • Pippo Russo
      Pippo Russo
    Domenica sera in campo a Parigi e lunedì mattina in tribunale a Barcellona. Per Neymar junior è un inizio di settimana complicato. Dopo aver firmato la vittoria 1-0 del Paris Saint Germain contro il Marsiglia, all'attaccante brasiliano è toccato rimettere piede in Catalogna per affrontare una vicenda giudiziaria che ha origine nell'estate del 2013, cioè nei giorni in cui veniva perfezionato il suo trasferimento dal Santos al Barça. Un trasferimento immediatamente contestato a causa di una cifra per la cessione dei diritti di prestazione ritenuta troppo esigua e per l'intervento di terze parti che si ritennero danneggiate. 



    Accanto a Neymar verranno giudicati i familiari del calciatore, due ex presidenti del Barcellona (Sandro Rosell e Josep Maria Bartomeu) e Odilio Rodrigues, ex presidente del Santos. Il procedimento giudiziario parte dalla denuncia del fondo d'investimento DIS, noto anche come Fondo Sonda perché controllato dai fratelli Delcir e Ide Sonda (da cui l'acronimo), che all'epoca del trasferimento di Neymar dal Brasile in Catalogna erano titolari del 40% dei diritti economici di Neymar. Il restate 60% era suddiviso fra il Santos (55%) e Teisa (5%), un fondo costituito da tifosi vip del club.

    A motivare la denuncia del fondo DIS fu la cifra di 17 milioni di euro corrisposta dal Barcellona al Santos per l'acquisizione dei diritti economici di Neymar. Un valore giudicato nettamente al ribasso e che per il fondo comportò un incasso (6,8 milioni di euro) nettamente al di sotto del preventivato. A aumentare nei fratelli Sonda la sensazione di essere stati defraudati provvide la notizia che la parte più sostanziosa dell'affare realizzato intorno al trasferimento del brasiliano riguardò la cessione dei diritti d'immagine, conclusa per una cifra non ancora pienamente definita. Secondo l'avvocato di DIS, Paulo Nasser, il totale pagato all'epoca dal Barcellona fu di circa 82 milioni di euro, comprensivi dei 17 milioni versati a titolo di acquisizione dei diritti di prestazione. Quanto alla destinazione della vasta quota versata per acquisizione dei diritti d'immagine, in gran parte finì nelle casse di NN, società controllata da Neymar e dal padre.

    Le richieste di DIS sono molto pesanti: 149 milioni di euro come risarcimento, e per il calciatore cinque anni di carcere e un'interdizione a giocare finché non sarà pronunciato il giudizio del tribunale. Dal canto loro i legali dello studio Baker MCKenzie, che difendono i Neymar, provano a sfruttare un cavillo. A loro giudizio sussisterebbe un difetto di giurisdizione per la giustizia spagnola perché il trasferimento “coinvolge un calciatore brasiliano in Brasile”, come riportato da Reuters in una formulazione non chiarissima. E secondo quanto riporta L'Equipe un altro cavillo sarebbe rivendicato dalla stessa famiglia del calciatore, secondo cui la legge spagnola in materia di corruzione fra fra parti individuali risale al 2014, dunque a un periodo successivo al caso che per questo motivo si sottrarrebbe alla sua giurisdizione. Il verdetto è atteso per il 31 ottobre.

    @pippoevai

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