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  • Nicola: 'La squadra deve credere di più nelle sue qualità. Zaza? Ha la mia fiducia, è importante per il Torino'

    Nicola: 'La squadra deve credere di più nelle sue qualità. Zaza? Ha la mia fiducia, è importante per il Torino'

    Davide Nicola, allenatore del Torino, commenta a Sky Sport il successo rimonta sul Sassuolo: "Una vittoria rocambolesca per come è arrivata. Ma dico la verità: nel primo tempo siamo stati polli sui gol subiti ma non stavamo facendo male. Siamo riusciti a togliere il possesso palla al Sassuolo creando otto occasioni. Il punto è che questa squadra deve credere di più nelle qualità che ha e si può fare solo gettando il cuore oltre l’ostacolo e rischiando. Se non rischi, in maniera oculata, non vinci le partite. Contento per i ragazzi, prepararla avendo un giorno e mezzo in meno di recupero e vederli attuare quello che si era preparato, con più convinzione nel secondo tempo rispetto al primo, è positivo", riporta Toronews.net.

    COLLOQUI CON VERDI E ZAZA - "I colloqui tra me e i giocatori rimangono privati nelle parole, ma nella sostanza semplicemente noi cerchiamo di attuare quello che prepariamo e il cerchio serve per capire se siamo stati coerenti con quello che abbiamo preparato in settimana. Zaza? Lo reputo importante per il Torino, lo era quando ha giocato sei volte di fila e lo è quando entra. Si pensa che sia importante solo quando fa doppietta, ma lo è sempre. Sono contento per Belotti, che ha fatto una prova generosa: arrivare dopo venti giorni di Covid non è uno scherzo. Bremer ha fatto una partita incredibile con l’Inter, oggi ha pagato un po’ dazio, noi dobbiamo recuperare tutti. Noi oggi abbiamo fatto una partita in cui abbiamo alternato più strategie: i ragazzi hanno dimostrato che è possibile togliere la palla al Sassuolo, che si possono fare tutti questi tiri in porta e 22 cross, che è possibile ribaltare una partita così".

    ZAZA - "Lui lo sa che io ho fiducia in lui e sono coerente. Questo è sicuramente un ambiente in cui c’è la voglia di vedere la squadra fare sempre bene, ma io sono arrivato in un momento particolare: posso rimanere qui un giorno, un mese o un anno, ma voglio far capire alla squadra che non bisogna rimanere schiavi delle cose che ci girano intorno. Non c’è solo Zaza da tenere sulla corda, io non devo motivare Simone Zaza, è motivato da solo. Noi dobbiamo lavorare sullo staccarci da ciò che pensa l’ambiente, dobbiamo capire che non dobbiamo essere schiavi dei risultati. Già con l’Inter Zaza era entrato bene dimostrando di voler aiutare la squadra per la salvezza. A me interessa soprattutto questo, non se un attaccante entra, fa due gol e per questo viene valutato bene da fuori".

    LA PARTITA - "Il Sassuolo ha costruito da dietro, verticalizzando nel momento in cui concentravamo gli spazi per non farli giocare dentro, e allora hanno verticalizzato a volte in maniera troppo leggibile. L’idea era essere pronti sia che si stesse nella loro metà campo sia un po’ più basso, di non attaccare subito la profondità ma tenere la palla. Ogni volta che facevamo girare la palla riuscivamo a creare pericoli dalla fasce o con incursioni centrali. Sui loro due gol siamo stati responsabili, ma abbiamo sempre creduto nel riprendere la partita, spostando il baricentro in avanti e inserendo quanti più giocatori possibili cercando comunque di mantenere gli equilibri. Quando è così è inevitabile concedere ripartenze e in una di queste è stato bravissimo Sirigu. Questo tipo di partite si può perderle, pareggiarle, o vincerle: quello che non deve cambiare è l’atteggiamento e l’interpretazione".

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