Non pensavo che sarei mai arrivato a dirlo, ma è ora di dare una scossa all'ambiente. A Palermo dovrebbe esserci - e non è detto che non ci sia davvero - un ultimatum per Tesser. Non vogliamo diventare la barzelletta d'Italia, anche se un po' nei pensieri della gente questo concetto sta covando, dopo essere stati per due anni la favola calcistica tricolore. Sia ben chiaro: il Comandante Attilio rimarrà nei cuori azzurri come una leggenda. La guida di un doppio salto che ha sorpreso tutta la penisola e forse anche la proprietà, che si è trovata a far fronte a spese inaspettate nel giro di pochissimo tempo. Sbagliando tutto o quasi.

Allora urge cambiare, probabilmente. Non si può mantenere la stessa rotta e affogare in serie B senza provare a salvarsi. La squadra non c'è, o meglio, non è la meglio attrezzata per raggiungere la salvezza. Di acquisti ne sono stati fatti anche a gennaio, ma ci vuole tempo per trovare la giusta alchimia. Quel che preoccupa però è l'atteggiamento in campo. Contro il Milan si è rivisto un Novara grintoso, con voglia di lottare, ma quando di fronte hai grandi campioni è fin troppo facile trovare le motivazioni giuste. Lo 0-3 comunque dimostra che non basta.

A preoccupare però sono stati il ko di Cesena, lo 0-3 con la Fiorentina che non è 'sto gran squadrone, gli approcci sbagliati spesso e volentieri. Sintomo quasi di rassegnazione, accentuato anche da un 5-3-2 che manda gli undici in campo in balìa degli eventi. Non si difende, perché anche a linea schierata la retroguardia ha dimostrato di essere vulnerabile, e in più non metti mai fuori il naso dalla metà campo con pericolosità. Ti regali agli avversari. Anche per questo, a meno di clamorosi ribaltoni a Palermo, deve iniziare un nuovo campionato. Con una nuova guida, magari, consegnado Tesser alla storia del club con tutti i ringraziamenti del caso e l'eterna riconoscenza.