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  • Nuovo processo a Weinstein: c'è anche un'attrice italiana a testimoniare

    Nuovo processo a Weinstein: c'è anche un'attrice italiana a testimoniare

    • Christian Deiuri
      Christian Deiuri
    Al via a Los Angeles un nuovo processo contro Harvey Weinstein, l’ex produttore cinematografico che nel 2020 è già stato condannato definitivamente dal tribunale di New York a 23 anni di detenzione per una serie di reati a sfondo sessuale. Weinstein, 70 anni e in precarie condizioni di salute, dovrà fronteggiare altri undici capi di imputazione – tra cui molestie e violenze sessuali –, in un processo che dovrebbe protrarsi per oltre due mesi. In caso di condanna, il produttore di film come “Pulp fiction” e “Shakespeare in love” rischia altri 140 anni di carcere, che equivarrebbero de facto ad una condanna a vita. 

    Questa volta, a testimoniare contro l’ex patron della Miramax ci sarà anche un’attrice e modella italiana. Ribattezzata “Jane Doe 1” in quanto anonima, ha raccontato di essere stata vittima di Weinstein nel febbraio 2013: come riporta l’Ansa, la donna sarebbe stata aggredita da Weinstein in un hotel di Beverly Hills e sarebbe stata “afferrata per i capelli e costretta a fare cose che non avrebbe voluto fare”. 

    Le accuse di molestie e abusi sessuali contro Weinstein sono scoppiate nell’ottobre 2017, quando a ruota circa 90 donne dello spettacolo – tra i volti più noti si ricordano Gwyneth Paltrow, Angelina Jolie e Salma Hayek – hanno pubblicamente accusato il fondatore della Miramax, dando il via al movimento femminista #MeToo. Proprio la condanna del 2020 costituisce un punto di riferimento importante nella storia del movimento #MeToo, come pure il respingimento della richiesta di annullamento dei crimini sessuali, avvenuto lo scorso giugno. 

    L’ex mogul di Hollywood si presenterà a processo in abiti civili, e non in uniforme da carcerato, ed è rappresentato dai legali di Los Angeles Alan Jackson e Mark Werksman. La difesa punta a screditare la credibilità delle accusatrici, come già avvenuto – invano – nel processo tenutosi nella Grande mela, e si affida alla clemenza dei giudici losangelini, notoriamente benevoli nei confronti dei vip di Hollywood. I due legali hanno però espresso anche la loro preoccupazione riguardo alla possibile influenza nel verdetto finale del nuovo film con protagonista proprio Weinstein e l’inchiesta sul suo caso che ha portato il New York Times alla vittoria del premio Pulitzer, che uscirà nelle sale statunitensi il 18 novembre, a processo ancora in corso.  

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