Oggi finisce il decennio nero del calcio italiano, senza vittorie in Europa e senza Mondiali: eravamo i re, e adesso?
QUANDO ERAVAMO RE - Dopo decenni gloriosi, con due Mondiali vinti nel dopoguerra (1982 e 2006), e una serie di squadre che hanno fatto la storia del calcio, ci siamo fermati a guardare gli altri. I Milan di Rocco, Sacchi, Capello e Ancelotti, l’Inter di Herrera e quella di Mourinho, le Juventus di Trapattoni e Lippi, e poi il Parma, la Lazio, il Napoli, la Sampdoria, la Fiorentina, la Roma, il Bologna, il Perugia e l’Udinese. Dalla Coppa dei Campioni/Champions League fino all’Intertoto, i nostri club hanno dettato legge in Europa, dagli anni '60 al 2010, con l’apice toccato negli anni ’80 - ’90 e 2000, quando la Serie A era il campionato più bello e ricco del Mondo.
E ADESSO? - Del decennio che va dal 2010-11 fino al 2019-20, oltre al KO dell'Inter di Benitez contro l'Atletico Madrid nella Supercoppa europea dell'agosto 2010, ci restano due finali di Champions League e una finale di Europa League perse. E non è certo un demerito per la Juve di Allegri e per l’Inter di Conte averle perse, considerata la situazione generale del calcio italiano, contro le due squadre più forti dell’ultimo decennio (il Barcellona di Messi e il Real Madrid di Cristiano Ronaldo) e contro il Siviglia re dell’Europa League. Piuttosto, nel quadro generale di crisi tecnica, istituzionale ed economica del nostro calcio, è stato un successo già arrivare a giocarle quelle finali, per bianconeri e nerazzurri. Proviamo a ripartire dunque, magari pensando all’esempio positivo del modo di fare calcio dell’Atalanta, augurandoci tutti che da qui al 2030 si possa tornare a festeggiare qualche vittoria internazionale, sia per i club che per la Nazionale.