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  • Olanda, il campionato ripartirà coi tifosi negli stadi ma niente cori: 'Aumentano la diffusione del virus'

    Olanda, il campionato ripartirà coi tifosi negli stadi ma niente cori: 'Aumentano la diffusione del virus'

    L'Olanda è stato il primo Paese in Europa a cancellare la stagione calcistica a causa dell'emergenza coronavirus, ma ha fissato l'inizio del prossimo campionato a partire dal 12 settembre. Un'Eredivisie che, dopo aver deciso di assumere un atteggiamento di estrema prudenza seguito soltanto da Francia e Belgio, ripartirà col ritorno dei tifosi sugli spalti, ma una serie di norme piuttosto curiose varate dal governo presieduto dal primo ministro Mark Rutte.

    Personaggio che gli italiani hanno imparato a conoscere in questi mesi a causa della sua ostilità nei confronti del nostro Paese quando si è trattato di discutere degli aiuti europei per far ripartire la nostra economia, Rutte ha imposto dentro e fuori dagli stadi olandesi una distanza tra i tifosi non inferiore al metro e mezzo, ma soprattutto ha deciso di vietare i cori e i canti in curva. E la motivazione è certamente particolare: "Se urli o canti rumorosamente, le possibilità di diffusione del virus sono molto alte. So che sembra terribile, ma tutte le ricerche dimostrano che in situazioni come questa il virus si trasmette rapidamente e saremmo costretti a chiudere di nuovo gli stadi". 

    E allora come risolvere il problema di non poter sostenere rumorosamente i propri beniamini dagli spalti? "Portate con voi un clacson o sussurrate "Evviva!" quando segna la vostra squadra del cuore", ha aggiunto Rutte. Una presa di posizione destinata ad alimentare il dibattito sulla necessità o meno di alcune norme di sicurezza per affrontare la pandemia e su un calcio che, almeno per i prossimi mesi, faticherà a recuperare del tutto quegli aspetti che rappresentino una vera normalità.

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