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  • Pagelle calciomercato Verona: facile staccare i piedi da terra

    Pagelle calciomercato Verona: facile staccare i piedi da terra

    Via Iturbe e Romulo, dentro Saviola e Marquez. Sarebbe un'analisi per sommi capi, ma in superficie l'estate del Verona dice questo. Un plurititolato che a Madrid e Barcellona ricordano bene, più l'uomo dei quattro Mondiali con il Messico. Lusso vero e proprio. Col peso della responsabilità che, a maggior ragione, può gravare sulla squadra. Se queste sono le premesse, è difficile togliere dalla testa dei tifosi il sogno – coltivato per tutto lo scorso campionato – di un Verona in Europa. Hellas più che a posto, con tanto di ciliegina finale. Dopo che, nell'ordine, Paulinho, Papu Gomez e lo stesso Bonaventura erano stati ad un passo dai gialloblu.

    ARRIVI – Venti nuovi acquisti, tantissimo materiale. Limitandoci, ovviamente, soltanto a chi sarà parte attiva nell'organico del Verona. Marquez e Saviola fanno invidia a molti, altroché. Per il resto c'è Tachtsidis, cavallo di ritorno, che Mandorlini ha già inevitabilmente designato come titolare a centrocampo. Un Lazaros tuttofare, tra i migliori del pre-campionato, impiegabile anche nel tridente. Ma ora lo stato di necessità non appartiene all'attacco dell'Hellas. Nico Lopez ha il profilo giusto, per età e crescita in una squadra come l'Udinese. Mentre Nenè, di fatto, è la prima alternativa a Luca Toni. Sogliano è intervenuto bloccando le corsie con Brivio e Sorensen, che nelle gerarchie sorpassano altri due nuovi come Martic e Luna. Obbadi, Ionita e Chanturia saranno lì ad attendere il proprio momento, dopo le buone indicazioni mostrate anche nelle amichevoli. Come centrale difensivo è arrivato Rodriguez, fresco di promozione col Cesena, mentre Valoti giostrerà tra centrocampo e attacco alla ricerca di spazio. Marquez e Saviola, i due che hanno infiammato gli animi, riportano quindi il Verona su una dimensione che va ben oltre la salvezza. Chissà, magari con l'argentino last minute un'altra impennata sugli abbonamenti ci può scappare.

    PARTENZE – Non saranno Iturbe e Romulo – coi quali si è monetizzato, il Verona non poteva fare altrimenti – ma privarsi di Donadel e Albertazzi comportava comunque qualche problema. Scoperti in corso d'opera da Mandorlini, nell'ultimo campionato, erano diventati irrinunciabili. Il centrocampista, peraltro, ha appena rescisso col Napoli. E' andata via una bandiera come Mimmo Maietta, il capitano, uno di quelli che tirava la carretta dai tempi della Lega Pro. Ma tutto da mettere in preventivo, così come un Cacia destinato a svincolarsi. Massimo Donati ha fatto un ragionamento di età, preferendo il posto da titolare sicuro in serie B. Vuoto ampiamente colmato, come dal lato di Cacciatore. Anche Martinho ha fatto i bagagli mentre Bianchetti è finito di nuovo in prestito, all'Empoli.

    BILANCIO – Adesso tocca a Mandorlini, e non solo per far rendere il Verona almeno quanto la scorsa stagione. Qui otto titolari su undici arrivano da altre parti. E di questi, la metà sono finiti in gialloblu proprio nelle ultimissime ore di mercato. La pausa del campionato, dopo il frullatore di tutte le ufficialità, capita al momento giusto. L'Hellas cambia di nuovo, questo sì. E l'obiettivo è anche quello di non lasciare ai margini nessuno. Che Marquez non sia arrivato per puntare alla salvezza, lo abbiamo saputo dal diretto interessato. Difficile pensare che Saviola sposti l'asticella, se non in avanti, dopo aver sfiorato i quarti della Champions League lo scorso anno. 27 giocatori in rosa vuol dire averne almeno due per ogni ruolo, e nessuno sarà costretto a improvvisare.

    VOTO 8 – L'ultima ora di mercato ha fatto lievitare sensibilmente la valutazione. Ma anche con un Saviola in meno, l'Hellas sarebbe stato ben oltre la sufficienza. Era importante non sottovalutare la perdita di Albertazzi, al di là dei buchi lasciati da Iturbe e Romulo. Così ha fatto Sogliano prendendone due a sinistra, al netto di un Agostini che certo non è da buttare. E poi ci sono ambizioni che non vengono meno: da quando Maurizio Setti è alla presidenza del Verona, la società ha sempre esagerato in campagna acquisti. Quello della salvezza è stato un problema di altri per tutto lo scorso campionato, non c'è dubbio. Ma l'etichetta di squadra che possa ambire a un posto in Europa non l'hanno ancora staccata dall'Hellas.

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