Sembra un film già visto al Palermo. I centrocampisti diventano difensori. L'apripista della nuova tendenza era stato Giulio Migliaccio, a distanza di un anno Massimo Donati ha ricalcato le orme dell'ex compagno seppure con mansioni e caratteristiche diverse. Perché l'ex Bari oltre a difendere fa anche partire l'azione da dietro senza restare coinvolto nel pressing asfissiante del centrocampisti avversari. Senza marcature dedicate ne guadagna la visione e la lucidità. Chissà che non sia un modo per riscrivere la propria carriera. Di sicuro è stata un'intuizione vincente di Gasperini e sembra destinata a durare nel tempo, perché grazie anche a questa nuova collocazione il Palermo ha trovato la sua quadratura.

Dopo solo poche partite ha già dimostrato quell'autorevolezza che serviva: comanda, chiude e imposta con personalità. 'Un po' come è accaduto a Migliaccio sono stato arretrato in difesa - ha detto Donati a Sky -. Mi trovo bene, gioco il pallone e faccio partire l'azione: mi piace impostare il gioco ma l'importante è che la squadra vinca ed esprima un bel gioco'. Intanto la sua nuova dimensione gli ha restituito il buon umore che aveva perso con Sannino. Con l'ex tecnico rosanero era stato messo più volte in discussione sostituendolo con Napoli e Cagliari e tenendolo in panchina contro la Lazio.

(La Gazzetta dello Sport - Edizione Sicilia)