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  • Sannino paga il non-gioco, Zamparini tre milioni

    Sannino paga il non-gioco, Zamparini tre milioni

    • Daniele Valenti

    Ci ha provato, ce l'ha messa tutta, ma alla fine si è dovuto arrendere anche lui alla mannaia di Zamparini. È durato soltanto 102 giorni l'interregno palermitano di Giuseppe Sannino, l'allenatore con cui il presidente avrebbe voluto 'aprire un ciclo'. Mantra già sentito, ma la ghigliottina dei risultati ha decapitato anche la sua testa. Più dei risultati, comunque, a preoccupare Zamparini era la sterilità della squadra, troppo pavida, oltre che qualitativamente mediocre.

    Il patron temeva 'di finire in Serie B' proprio per l'arrendevolezza, 'gemello cattivo' dell'aggressività che ha sempre fondato le squadre di Sannino. Il tecnico aveva un buon rapporto con tanti giocatori, da Cetto a Miccoli, e lo spogliatoio non gli ha remato contro. Anzi. Anche Perinetti è rimasto con lui fino alla fine, cercando di far desistere il presidente. Che però, in questi casi, agisce più di pancia che di testa. Senza nemmeno badare al portafogli: Sannino aveva firmato un biennale da 800mila euro netti a stagione, che con le tasse diventano oltre 3 milioni di euro per il club di viale del Fante. Nessuna novità sotto il sole: in dieci anni a Palermo, Zamparini ha esonerato 17 volte.

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