Ci sono partite che se vuoi vincerle devi essere perfetto. Ci sono partite, quelle contro le grandi (Inter, Milan e Juve), in cui non ti puoi consentire di giocare una gara normale. No. Non basta. Perché c'è sempre un episodio, una decisione arbitrale, c'è sempre qualcosa che mette la partita su un binario sfavorevole. In altre occasioni il Palermo aveva battuto il Milan, anche al Meazza, perché appunto aveva giocato partite al di sopra di ogni dicrezionalità e non aveva messo mai gli arbitri davanti a scelte difficili. Ieri il Palermo non ha giocato una partita perfetta, ha concesso qualcosa ai padroni di casa, e quando Banti ha potuto l'ha indirizzata nella direzione della squadra più forte. Quantomeno più blasonata.

Milan-Palermo sta principalmente in una serie di episodi, ovvero di decisioni arbitrali, che hanno fortemente penalizzato la squadra di Delio Rossi. Episodi tanto importanti che hanno mandato in secondo piano tutto il resto, ovvero una partita ben giocata da entrambe le squadre. Parliamo di tre rigori negati ai rosa (due nel primo tempo per atterramento di Pinilla in area, un altro nella ripresa per tocco di braccio di Boateng sulla punizione dal limite di Miccoli) e soprattutto del penalty assegnato al Milan al 34' della ripresa sul risultato di 1-1, quando Ambrosini è andato giù in area toccato da Sirigu. Il contatto c'è stato, ma il centrocampista rossonero inserendosi centralmente s'era aggiustato la palla col braccio. E poi è quasi franato sul portiere rosanero in uscita. Per onor di cronaca va betto che poco prima Munoz aveva spinto in area Pato e anche lì Banti avrebbe potuto fischiare in rigore.

(Giornale di Sicilia)