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  • Palermomania:| Ci vogliono certezze

    Palermomania:| Ci vogliono certezze

    Se arriverà un’offerta nemmeno esagerata, ma congrua, potenzialmente ogni giocatore del Palermo verrà ceduto. È una sensazione che serpeggia da sempre, e le parole di Zamparini di queste settimane corroborano l’idea. Fino a ieri il patron ha dichiarato che ‘per il momento nessuno ci ha chiesto Bovo. Se ci pervenisse un’offerta, però, la valuteremmo’. In soldoni - espressione non casuale - non esiste nessun incedibile a priori. Vita da club di medio-alta classifica che deve genuflettersi dinnanzi agli elefantiaci fatturati delle big. Il Palermo non può permettersi di tapparsi le orecchie stuzzicate dal tintinnio delle monete, e forse è anche giusto così.

    Per costruire una squadra con un senso, comunque, ci vogliono certezze. Sirigu non è poi così sicuro di rimanere, men che meno Cassani e Bovo, e se qualcuno facesse la corte a Balzaretti il matrimonio con il Palermo non sarebbe indissolubile. E chissà che, a proposito di sposalizio, il futuro dell’esterno sinistro non sia influenzato proprio dalla neo-moglie Eleonora Abbagnato. I (potenziali) sostituti Pisano, Cetto e Milanovic hanno tanto da dimostrare, perché passare dalla B - o da campionati meno competitivi - alla Serie A è come spedire un piccolo politico dal comizio di quartiere a Palazzo Chigi.

    A centrocampo ci vorrebbero più Migliaccio e meno Nocerino. Nessuna disistima per il numero 23, ci mancherebbe: Antonio, però, probabilmente andrà via. Il gladiatore Giulio, invece, è e sarà un punto fermo. Ci spieghiamo meglio: annodare i fili di una linea mediana che l’anno scorso ha tremendamente sofferto la mancanza di alternative sarà molto complicato rinunciando a Nocerino. E di forze fresche, a parte lo sconosciuto Simon e il suggestivo Zahavi (che però è più un trequartista), all’orizzonte non se ne vedono. Come tutte le estati, l’asilo nido Palermo fornirà biberon e bavagli a tanti piccoli calciatori da allevare, ma mai come quest’anno, con il grande ricircolo in corso, serve un collante d’esperienza. Passare una stagione tribolata solo per non aver colmato quel gap sarebbe fastidioso.

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