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  • Palermomania:| Il teatro dell'assurdo

    Palermomania:| Il teatro dell'assurdo

    • Daniele Valenti

    Partiamo dai fatti. Verso la metà del secondo tempo di Palermo-Genoa, Javier Pastore sbaglia due passaggi di fila. Già di per sé è una notizia. E cosa succede? Uno sparuto gruppo - sparuto, per fortuna - di sedicenti tifosi rosanero lo becca. Certo, non è stata la gragnuola di fischi abbattutasi sull'odiatissimo ex Toni, ma sono due cose molto diverse. Toni è ancora visto come un traditore mercenario. Al momento del cambio con Maccarone, tutto rientra: il 'Barbera' regala al fantasista argentino la standing ovation.

    A nostro parere, ogni forma di protesta civile non può essere abiurata, se non altro per non abbattere l'ultimo avamposto di democrazia sempre più sfumata in Italia. La gente paga per entrare allo stadio e ha tutto il diritto di manifestare il proprio disappunto. Opinabile o meno. Certo che fischiare un fenomeno assoluto come Pastore è quanto meno singolare. Fischiare un poeta del calcio come lui è come smoccolare in chiesa. È come se Berlusconi andasse in vacanza con Santoro. Come dare della 'pippa' a Messi o a Cristiano Ronaldo. Come odiare Nelson Mandela. Come dire che Rosy Bindi è più attraente di Megan Fox. Il teatro dell'assurdo insomma.

    È pur vero che domenica sera Pastore in alcuni momenti è stato indisponente. Si è preso lunghe pause, ha giocato con supponenza. Ma quando Rossi gli ha pungolato l'orgoglio del fuoriclasse mandando Miccoli a scaldarsi, 'El Flaco' si è inventato un mirabile assist di tacco per Pinilla. Una prodezza di quelle che cambiano l'inerzia di una partita smorta e ti rimettono in pace con il calcio. Alcune frange del tifo rosanero, forse, sono diventate un po' troppo buongustaie. Non più dei fini sommelier, ma dei sommelier ubriachi che non saprebbero più distinguere un Chianti da una gazzosa.

    Molto presto Pastore calcherà ben altre scene, e solo allora tutti capiranno la reale portata del suo talento. Perché il vero valore delle cose si percepisce quando le si è perse. Quello che sta succedendo con Cavani. A Palermo non pochi lo definivano un 'mangiagol'; oggi sono tutti pronti a salire sul carro dei vincitori, a rimpiangere 'un bomber fenomenale'. Caro Javier, perdonali. Prenditi ancora le tue pause e poi stupiscili.

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