Paradosso Napoli, senza allenatore prima ancora che finisca la stagione. E per la prossima parte in ritardo

107
Non è usuale che la squadra vincitrice dello scudetto, per di più a trentatré anni di distanza dal precedente, sia senza allenatore prima ancora che finisca il campionato. Ma a Napoli è andata così: Spalletti è stanco e vuole riposarsi un anno, De Laurentiis non si è strappato i capelli per l’addio (voleva già avvicendarlo l’anno scorso anche se adesso aveva esercitato il rinnovo), la piazza resta attonita, il panorama poco limpido: Luis Enrique ha detto no e all’orizzonte si stagliano solo ipotesi.
Ascolta "Paradosso Napoli, senza allenatore prima ancora che finisca la stagione. E per la prossima parte in ritardo" su Spreaker.
Si è parlato di Sergio Conceiçao, resta in lizza Thiago Motta, forse il più equilibrato tatticamente, il più completo per formazione, fedele al 4-3-3 che Spalletti ha sempre utilizzato e che piace tanto a De Laurentiis. Ora, anche se non sembra, il problema non è solo chi, ma quando. Il Napoli si è dato tempo fino al 15 giugno, a me sembra troppo tardi. A maggior ragione se, per quella data, se ne fosse andato anche Cristiano Giuntoli, il direttore sportivo che lo scudetto lo ha preparato negli anni.
Ascolta "Paradosso Napoli, senza allenatore prima ancora che finisca la stagione. E per la prossima parte in ritardo" su Spreaker.
Fosse per il presidente, avrebbe già interpellato Vincenzo Italiano che gli piace da quando allenava lo Spezia, figurarsi adesso che con la Fiorentina ha raggiunto due finali. Poiché i rappoorti con Commisso sono buoni, De Laurentiis se ne starà in silenzio almeno fino all’8 giugno, il giorno successivo la finale di Conference a Praga. Poi annuserà l’aria e chiederà il permesso di poter trattare. Però Italiano ha un altro anno di contratto e Commisso detesta le interferenze.
Si è parlato di Sergio Conceiçao, resta in lizza Thiago Motta, forse il più equilibrato tatticamente, il più completo per formazione, fedele al 4-3-3 che Spalletti ha sempre utilizzato e che piace tanto a De Laurentiis. Ora, anche se non sembra, il problema non è solo chi, ma quando. Il Napoli si è dato tempo fino al 15 giugno, a me sembra troppo tardi. A maggior ragione se, per quella data, se ne fosse andato anche Cristiano Giuntoli, il direttore sportivo che lo scudetto lo ha preparato negli anni.
Dimenticavo di dire che non sono napoletano ne tifoso del Napoli. Forse è perché non ho pregiudizi e cerco sempre di essere obiettivo, che vedo le cose in un certo modo? Ribadisco: non credo alla fortuna, ma credo in quello che vedo. Definire fortunato un campionato come quello giocato dal Napoli è da tifosucoli invidiosi. Non è colpa del Napoli se le squadre che stavano dietro erano più attente a non farsi sorpassare che ad inseguire, per mantenere la posizione per la qualificazione in Champions. E "fortuna" per qualcuno che la Juve è stata penalizzata, perché se no una delle qualificate di Milano nemmeno c'era. E c'è ancora chi parla di fortuna. Il prossimo anno il Napoli non si ripeterà? Ci puoi stare,a intanto per tutta la prossima stagione, sul petto il tricolore ce l'hanno loro.
107