La pausa per le Nazionali, che in questo caso pausa non è stata, permette anche a noi di aprire una breve parentesi. Una parentesi che riporta a Marassi, lì dove sabato il Parma è stato beffato dal Genoa al 95' e lì dove mercoledì sera Sebastian Giovinco ha giocato titolare con la maglia numero dieci dell'Italia. La Formica Atomica è rimasta in campo 90', dimostrandosi il più pericoloso nel primo tempo e anche in avvio di ripresa. Ma finendo per essere un po' troppo coinvolto nel grigiore generale.

La scintilla della formazione azzurra è però scattata al 58', quando hanno fatto il loro ingresso in campo Giampaolo Pazzini per Matri e Fabio Borini per Thiago Motta. Una doppia sostituzione che, vista dal versante crociato, non può che aumentare un certo rimpianto. Perché la coppia Giovinco-Borini, vista all'opera con buon profitto nell'ultima mezz'ora di partita, è in fondo una grande occasione mancata per una medio-piccola come il Parma.

Borini è arrivato in estate a zero euro dal Chelsea, per finire in prestito oneroso alla Roma il 31 agosto. Un'operazione che inizialmente è sembrata un colpaccio in quanto, con quel milione e duecentomila euro incassato, il Parma ha potuto pagare l'ingaggio di Sergio Floccari per una stagione. Ma, a qualche mese di distanza, lo scenario sembra essere profondamente mutato. Non soltanto perché Floccari ha avuto nulla più di un discreto rendimento.

Soprattutto perché nel frattempo Borini è esploso sino a divenire titolare della Roma di Luis Enrique, segnando 7 gol e passando in un amen dalla maglia titolare nell'Under 21 a un posto in Nazionale maggiore. Intanto, il giocatore è stato ceduto in comproprietà ai giallorossi, fatto che obbliga la logica a escludere un suo ritorno al Parma. Certo, i crociati incasseranno una bella somma per la loro metà del contratto, ma forse sarebbe stato meglio ammirarlo per un anno al 'Tardini', in coppia per Giovinco. E poi ripartire da lui dopo la cessione di un'altra metà di contratto, quella della Formica Atomica.