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  • Parmamania: sogni infranti

    Parmamania: sogni infranti

    Giacca scura, polo bianca e sguardo un po’ spremuto. La notte non gli è servita per prendere decisioni, ci aveva già pensato prima, Tommaso Ghirardi, ci aveva già pensato di lasciare il Parma, quel poco che ha dormito, prima di affrontare i giornalisti. Un conto è dirlo alla famiglia, un conto invece comunicarlo alla comunità che lo ama e lo ha eletto ormai come il rifondatore, dopo il crac più grande della storia del calcio, come dice Ghirardi in conferenza.

    Occhi lucidi, voce spezzata da un’emozione gigantesca, pause, per rompere un pianto imminente che si fatica a trattenere e alle 15: 42, dopo 12 minuti di spiegazione carte in mano, arriva la cesoiata: “Oggi lascio il Parma, il 100% della società è in vendita”. Angoscia e stupore, Ghiro il sentimentale lascia la sua più grande passione, ferito, mal consigliato, non rispettato, per colpa di un errore minimo, massima pena e sogno infranto.

    Fuori dall’Europa League, lascia da vincitore. I tifosi lo applaudono, lo invitano a resistere, i giocatori gli scrivono una lettera, i tifosi intasano il web per scongiurare la sua dipartita, ma Ghirardi non torna sui suoi passi, sta male, non può accettare di star fuori, dopo che il verdetto sul campo è un altro rispetto a quello dell’Alta Corte.

    ​Tra una parola e l’altra varie interruzioni, tifosi che supplicano e mani sul volto per nascondere un dissenso e una commozione che è di tutta la comunità. Dopo aver spiegato a tutti i motivi della decisione, dopo aver detto no, Ghirardi si alza dalla sedia e scatta l’applauso, lui si chiude nella sua giacca scura che nasconde la polo bianca e tanta amarezza. Un ciclo finisce, speriamo ne inizierà un altro, vincente, passionale, sentimentale come quello di Ghirardi.

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