La svolta adesso c'è stata sul serio. La vittoria contro la Lazio, un 3-1 frutto più del carattere che della qualità di gioco, ha portato il Parma in zone più serene della classifica, anche per merito di un Lecce che ha perso l'ennesima occasione in casa con il Cesena. Dopo otto giornate senza successi tirare un sospiro è possibile, nonostante sabato a Udine servirà un'impresa per uscire senza le ossa rotte.

Dopo, però, si entrerà nella fase del calendario più agevole, quella che inizia con il match infrasettimanale e casalingo contro il Novara. Per intenderci, la serie di partite che nel girone d'andata costò il posto a Franco Colomba, incapace di sfruttare un filotto di partite favorevoli dopo aver affrontato degnamente la serie più dura. Adesso, per forza di cose, la storia deve essere differente.

Ma come fare? Migliorando l'unico aspetto della gestione Roberto Donadoni che effettivamente non torna. La qualità del gioco che, paradossalmente, non è affatto migliorata con l'inserimento di un trio a centrocampo di piedi buoni come quello composto da Daniele Galloppa, Jaime Valdes e McDonald Mariga. Adesso che i punti sono arrivati, adesso che la salvezza sembra davvero a un passo, la frenesia deve venire meno, così come la costante ricerca del lancio lungo per saltare il centrocampo.

Adesso, si può impostare la manovra con più sicurezza, ovvero proprio con il fraseggio che potrebbe portare gente come Galloppa e Valdes a fare la differenza. Ma, soprattutto, tornare a dare linfa a Sebastian Giovinco. Incredibile ma vero, la Formica Atomica dall'arrivo di Donadoni ha segnato tanti gol su azione quanti Gabriel Paletta (due). Un bilancio negativo, nonostate l'attaccante sia salito a quota 10 in classifica marcatori (sette erano stati i gol in 17 partite con Colomba). Più qualità, meno palle lunghe. E, così, potrebbero tornare d'un tratto il bel gioco e il miglior Giovinco. Non sarebbe poco.