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    Perdite elevate, Dazn sospende i piani per la quotazione in Borsa

    I piani per una quotazione in Borsa di DAZN sono rimandati. La piattaforma di sport in streaming ha deciso di frenare le operazioni per una potenziale IPO dopo che l’aumento dei costi dei diritti di trasmissione ha portato a un aumento delle perdite a 1,36 miliardi di dollari, come emerge dai conti del bilancio del 2021.

    DAZN aveva iniziato a studiare i piani per una quotazione in Borsa a seguito di una ristrutturazione nel 2021, che ha visto il proprietario – il miliardario Len Blavatnik – ricapitalizzare l’attività e attuare una serie di misure di riduzione dei costi, con Shay Segev che si è unito come amministratore delegato dopo l’esperienza maturata nel colosso del gioco d’azzardo Entain. La società ha anche raddoppiato i diritti televisivi chiave nei mercati principali, spendendo ingenti somme per acquisire le competizioni più importanti in Germania, Italia e Spagna. Nel nostro Paese DAZN detiene i diritti di trasmissione della Serie A fino al 2024 (10 partite, delle quali sette in esclusiva) ed è intenzionata a dare battaglia anche per il prossimo ciclo.

    Di conseguenza, i costi dei diritti sono aumentati da 1,2 miliardi di dollari nel 2020 a 1,9 miliardi di dollari nel 2021, secondo i conti della società. Un aumento al quale ha risposto una crescita dei ricavi del 79% su base annua, ricavi che sono passati da 1,6 miliardi di dollari nel 2020 a 2,2 miliardi di dollari l’anno scorso.

    Segev ha dichiarato a Bloomberg che il 2021 è stato probabilmente l’anno con le perdite più significative per DAZN dato l’esborso per i diritti tv della Bundesliga e della Serie A. Il CEO ha aggiunto che la società potrebbe tornare a studiare la quotazione in Borsa tra due o tre anni, quando il clima economico sarà più favorevole. Segev, inoltre, non ha escluso l’ingresso di un altro investitore prima di allora.

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