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  • Pescara, super difesa:| Zeman, stai bene?

    Pescara, super difesa:| Zeman, stai bene?

    Zdenek Zeman è come il vino, più invecchia più diventa buono.

    La prima cosa che ci viene in mente se pensiamo all'allenatore boemo, è un calcio iperoffensivo e una difesa "ballerina". In parole povere: le sue squadre spesso ne fanno tre, ma altrettanto spesso ne prendono quattro.

     

    E se vi dicessimo invece che il recente primato in classifica del suo Pescara è proprio il frutto di una solidità difensiva imprevista?

    Non siamo pazzi, i numeri parlano chiaro: 2 gol subiti contro i 20 fatti nelle ultime 5 partite e 15 punti ottenuti su altrettanti disponibili.

    Analizzando proprio queste ultime gare del Pescara, si capisce come questo nuova stabilità sia l'unica giustificazione plausibile per spiegare come la squadra di Zeman riesca a sostenere tutto l'estro e la spregiudicatezza dei vari Immobile, Insigne e Sansovini.

     

    La ricetta del nuovo equilibrio degli abruzzesi è molto semplice. Gli ingredienti sono solo due: il primo è Marco Veratti, splendido metronomo di 19 anni, che riesce ad impostare, ma anche ad interdire quando la palla è da recuperare.

    Il secondo invece è il principio vecchio quanto il calcio: "la miglior difesa è l'attacco".


    Anche ieri con il Torino, la mossa per evitare le incornate dei granata è stata tanto sempice quanto efficace: dopo 15 minuti della ripresa, quando il forcing degli ospiti si faceva imminente, Zeman richiama Veratti: "appena prendi palla verticalizza!". E pochi minuti dopo a Sansovini: "non rallentare il gioco. Serve profondita!".

    Questi "comandamenti", uniti al pressing asfissiante dei 3 davanti e del centrocampo, non hanno dato respiro al Toro, che è riuscito a pungere i biancazzurri solo con conclusioni dalla distanza.

     

    Altro dettaglio certamente da non trascurare è il comportamento della difesa in fase di ripartenza avversaria.

    Se il Foggia-bis dell'allenatore boemo presentava una difesa altissima, basando tutto sul fuorigioco (chiuse con la retroguardia più battuta della Lega pro 2010), gli arretrati biancazzurri si comportano in maniera diametralmente opposta.

    Non appena il contropiede avversario emette la prima scintlla infatti, i 4 dietro indietreggiano rapidamente per attendere il riposizionamento di Veratti e compagni.

     

    Dal 1989 si parla di "Foggia dei Miracoli"; se questo Pescara dovesse centrare la promozione diretta, usare lo stesso aggettivo per i biancazzurri sarebbe tutt'altro che utopia.

     

    Davide Bernardi


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