Petroni cancella Dana: 'Non vendiamo più, rinforziamo il Pisa'
L'amministratore unico del Pisa, Lorenzo Giorgio Petroni, 19 anni, figlio dell'azionista di maggioranza Fabio, ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport: "Ammetto le nostre colpe, ma vogliamo andare avanti e stabilizzare la società. Molte cose sono state gonfiate al di là degli errori. Vogliamo creare un rapporto costruttivo con città, squadra e dipendenti per un futuro in armonia. Noi dobbiamo stabilizzare la società e permettere a futuri partner di entrare con noi. Abbiamo sottoscritto l’accettazione dell'offerta del fondo di Pablo Dana: 310mila euro di caparra più 5,190 milioni in un fondo a garanzia. Non l’hanno rispettata e quindi il discorso è chiuso. La città e la squadra non meritano ulteriore confusione, basta. Il Pisa in Serie B vale 7,5 miloni, la nostra richiesta era 6,2. Abbiamo speso 1,5 a gennaio per tenerlo in vita quando siamo entrati. Poi ci sono stati gli stipendi, l’iscrizione e il resto, fino agli stipendi pagati il 15. Il problema comunque non si pone: ripeto, andiamo avanti noi. Rientriamo nel budget e tesseriamo Lazzari e Mudingayi. Se ci fosse stato mio padre (arrestato, ndr) tutto sarebbe stato gestito in maniera ben diversa. Si è assunto le sue responsabilità, purtroppo tutto è ricaduto sulla società. I nostri errori? Nelle strategie e nella comunicazione. O quando volevamo mandare la squadra in ritiro ad Avellino per alleggerirla dal clima: non era proprio il caso. La mancata trasferta di Terni? La squadra in quei giorni un allenatore (Colonnello, ndr) l’aveva e la trasferta era organizzata: sono stati i problemi ambientali a far saltare tutto. Da quando ci sono io, non ho preso impegni con nessuno. Se qualcuno che non aveva titolo ha fatto delle promesse, è un problema suo. Troppi dipendenti assunti? Mi hanno messo di fronte a situazioni delle quali sembrava non si potesse fare a meno, ci stiamo adoperando anche con Gattuso per i piani di rientro. Chi deve fare e pagare i lavori per lo stadio? Abbiamo fatto un accordo con una società che gestirà tutto, il contratto con il Comune va rivisto. Con la Spal il 9 contiamo di far entrare gli abbonati. Le bugie le hanno dette in tanti, assicuro che per un ragazzo districarsi tra tante difficoltà e persone che cercano di approfittarsene non è semplice".