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  • Piccini ricorda: 'Richards mi spinse fuori dalla Fiorentina, che rimpianto'

    Piccini ricorda: 'Richards mi spinse fuori dalla Fiorentina, che rimpianto'

    Cristiano Piccini si è raccontato in diretta su Twitch sul canale di ‘Cronache di spogliatoio’.

    L’INTERVISTA - Sono stato diverse volte al Franchi a fare il raccattapalle. Chiesi i pantaloncini a capitan Dainelli, li conservo ancora a casa.

    L’esordio in Serie A? Follia. È tra i primi tre momenti della mia carriera calcistica. Prima di fare il terzino, giocavo esterno alto: il primo anno in Primavera non ero titolare inamovibile e l’anno successivo decisero di farmi fare il terzino. Dopo tre mesi, ero in prima squadra e il 5 dicembre 2010 esordii. 

    Sono felice di quanto ho fatto e della mia carriera, anche se non aver potuto giocare nella squadra della mia città rimarrà sempre un rimpianto. Stimo tantissimo giocatori come Totti e De Rossi, avrei voluto tantissimo fare il loro percorso. 

    Aver la testa sulle spalle da giovane è fondamentale. Non devi solo sognare di diventare un calciatore professionista, devi anche lavorare per farlo.

    A fine partita contro il Betis, Borja Valero e Gonzalo Rodriguez vennero da me e mi dissero che ero piaciuto molto all’allenatore e che voleva portarmi a Siviglia. Io dissi loro che volevo restare a Firenze, ma qualche giorno dopo la Fiorentina acquistò Richards e la dirigenza venne da me per dirmi che non c’era più posto per me lì. C’erano due club di a su di me, ma pensai: ‘Sti cazzi, io me ne vado in Spagna’.
     

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