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  • Pioli: 'Il Milan non si lascia, non ho dubbi. Ma dipende da ciò che succederà'

    Pioli: 'Il Milan non si lascia, non ho dubbi. Ma dipende da ciò che succederà'

    • Redazione CM
    Il Milan sbanca il Franchi, 2-1 alla Fiorentina nel segno di Loftus-Cheek, Leao e Maignan (protagonista con le sue parate): la quarta vittoria di fila in Serie A permette alla formazione rossonera di blindare il secondo posto, portandosi a +6 sulla Juventus sconfitta dalla Lazio all'Olimpico.

    Al termine della partita, il tecnico milanista Stefano Pioli è intervenuto a Sky Sport per commentare il successo, il ricordo del compianto Joe Barone e per parlare anche del proprio futuro, alla luce delle dichiarazioni di Paolo Scaroni prima del calcio d'inizio ("Ho sempre detto che resta perché mi piacciono gli allenatori che vincono").

    LA PARTITA - "Per me tornare a Firenze significa sempre - e lo è stato soprattutto nella partita di oggi - un'emozione, è sempre un piacere ritrovare questo ambiente che mi ha dato tanto sia da calciatore che da allenatore. Poi c'è stata la partita: l'abbiamo approcciata bene, creato tanto, sofferto il giusto. Abbiamo giocato una partita vera, con fiducia, con un buon controllo. Sono contento perché dopo le soste non è mai facile ritrovare il ritmo".

    RIMPIANTI - C'è qualche rimpianto? "E' un ottimo momento, che dura tra due o tre mesi - spiega Pioli -. Stiamo crescendo, migliorando nelle prestazioni, la compattezza nel difendere in un certo modo. Se difendiamo bene possiamo poi far male a qualsiasi squadra. Poi la classifica è quella lì. Io non credo ci siano 14 punti tra noi e l'Inter, ma loro hanno approfittato del nostro mese in cui abbiamo fatto solo 2 punti e loro 12; è lì che ha preso il distacco".

    'PIOLI RESTA' - Scaroni prima della partita ha detto che Pioli resta al Milan, il tecnico commenta: "Sono affezionato tantissimo al Milan: come si fa a non essere affezionati a questo club? Ma non dobbiamo pensare al futuro io e i giocatori. Il club sì, perché deve programmare, capire dove intervenire. Noi dobbiamo pensare a cosa fare sul campo, ma l'abbiamo sempre fatto, isolandoci a Milanello per preparare le partite. Dobbiamo farlo anche ora: ci sono tante importanti tra campionato e Europa".

    IL CAMBIO DI PASSO - Quando c'è stato il clic in stagione per trasformare il gioco in risultati? "Nel calcio non ci s'inventa nulla e non si possono negare tempi di inserimento ai giocatori nuovi - risponde Pioli -. Noi abbiamo cambiato tantissimo: i nuovi dovevano conoscere me e io dovevo conoscere loro. Quest'anno abbiamo una squadra di qualità: Pulisic è Pulisic, Loftus è Loftus, poi Leao, Giroud, Bennacer, Adli, Reijnders... Noi dobbiamo giocare bene perché abbiamo questo tipo di giocatori. Forse ci manca qualche caratteristica, ma ora dobbiamo sopperire con l'attenzione".

    LEAO - Rafael Leao decisivo a Firenze e non solo, Pioli lo coccola: "Ci può trascinare. Noi l'abbiamo accompagnato, lui si è fatto acompagnare. Gli manca veramente poco per diventare quel campione che ho sempre creduto potesse diventare. Ma non parlo dei gol, parlo della leaderhsip che ha, della parolina in più che dice. Poi la sua qualità e la sua forza: è difficile per i difensori tenerlo".

    RESTARE AL MILAN - Ma Pioli resterebbe al Milan? "Io non ho mai avuto dubbi - risponde deciso Pioli -. Il Milan non si lascia, il Milan è il Milan e io mi trovo benissimo. Poi siamo ambiziosi e tutti si aspettano che tu possa vincere tutte le partite. Abbiamo vinto lo Scudetto due anni fa e tutti si aspettano di vincere. Io sono felicissimo al Milan, poi dipende da quello che succederà. Io sto bene con tutti, con Furlani, Ibrahimovic, Moncada... Sto bene al Milan".

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