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  • Pippo Russo: Adani, parla come mangi

    Pippo Russo: Adani, parla come mangi

    Giuro che le prime volte ho creduto fosse un nuovo servizio interattivo premium di Sky, proposto in prova gratuita agli abbonati. Consistente in una mitragliata di parole che parevano incastrarsi come in un ruzzle a composizione vocale, e che toccasse all'abbonato districare la sequenza di parole a caso per mettere alla prova la propria soglia d'attenzione. Ho pure cercato disperatamente il tasto del telecomando che mi consentisse di dichiarare la mia rinuncia al servizio. Poi ho scoperto che si trattava soltanto di Daniele Adani. L'ultima evoluzione del prototipo di "Commentatore tecnico magniloquente", che per il bouquet satellitare italico rappresenta un'evoluzione rispetto al modello di precedente generazione: il vecchio e caro "Stefano Nava Word Collector". Questo è Daniele Adani: un uomo che si fa parola e trasforma la telecronaca della partita di calcio in una sessione di ginnastica verbale estrema in covercianese puro, spingendo il telespettatore a chiedersi di continuo se per caso il decoder non si sia trasformato in re-coder. Perché ad ascoltare certe circonlocuzioni si prova la medesima fatica che si avvertirebbe provando a leggere un testo in braille. 

    E al culmine dell'esasperazione verrebbe da urlare: "Esci da questo decoder!". Ma purtroppo non è una questione di possessioni demoniache, né di Poltergeist. È Daniele Adani. Puro word in progress. Non può essere giudicato. Va solo sbobinato. Coltivando una curosità: chissà se lui, rileggendosi, proverà un disagio simile a quello dell'Alex di Arancia Meccanica mentre veniva sottoposto alla Cura Ludovico? Domenica scorsa la performance di word in progress è andata in onda a margine di Sassuolo-Inter. Che come ogni altra gara commentata da Daniele Adani è stata soltanto un pretesto, lo sfondo agonistico nel quale incastrare i funambolismi verbali in covercianese. Per l'occasione il nostro eroe si trovava al fianco di Antonio Nucera. E già pochi attimi prima del calcio d'inizio ha detto la sua sullo stato di salute della difesa interista dopo la sconfitta della giornata precedente contro il Torino, sostenendo che "tuttavia, io credo che l'Inter, al di là dell'errore fatto all'ultimo minuto con disattenzione, da un punto di vista del calcio d'angolo, quindi su un calcio piazzato sul gol di Moretti, da un punto di vista difensivo è leggermente migliorata". 

    I nerazzurri beccheranno tre gol. Si parla dei due mediani davanti alla difesa, Guarin e Medel. E ecco cosa viene fuori attraverso l'utilizzo del codice word in preogress: "È diventato importante Medel, anche se magari come caratteristiche è un giocatore che può essere migliorato in quella zona del campo no?, magari sul mercato". Per la serie: decostruire la lingua italiana. Perché quel "Medel è un giocatore che può essere migliorato in quella zona di campo magari sul mercato" voleva stare per "in quella posizione di campo l'Inter dovrebbe trovare sul mercato qualcuno migliore di Medel". Ma gli è venuta così, altrimenti che word in  progress sarebbe? Dopo nemmeno un minuto di gara Antonio Nucera gli fa notare che lo schieramento degli attaccanti interisti è diverso da quello atteso. E lui: "L'avevo messo in preventivo". E vai! Altri due minuti, e ecco che Adani dice la sua sul giovane interista Donkor che ha appena commesso fallo: "Sì, Donkor in quella posizione spesso dovrà fronteggiare Sansone che è un giocatore reattivo, veloce, che taglia, quindi lui marcatore che ha fatto bene quando è entrato a destra contro il Torino, più adatto secondo me alla fase difensiva già in un momento di difficoltà numerica che Obi, quindi secondo me la scelta è per quello". Solo per dovere di cronaca: Donkor provocherà il rigore del 3-1 e verrà espulso.

    Al 3' arriva il saggio di word in progress snocciolato in covercianese stretto. E ancora una volta c'è un riferimento a Donkor, tormentone dei primi minuti: "Interessante subito, l'Inter si stacca coi due centrali, si apre e si fa marcare quasi dai due esterni d'attacco, poi a un certo punto, sul giro palla, palla a Donkor, è uscito in ritardo Missiroli però ha avuto personalità il ragazzo del '95 a farsi fare questo fallo". E badate che ci vuole una personalità della Madonna per farsi fare fallo, mica cazzabubbole. Al 6' Nucera lo sollecita a proposito dell'efficacia dell'Inter sui calci piazzati: "Quando batti bene, come con Shaqiri che è un giocatore che ha piede fo... uhmmm [bofonchio come da digestione che ti coglie a tradimento], gran piede, calcia tagliato, a giro e con potenza, dopo diventa anche difficile per la difesa posizionarsi, no?, soprattutto per qua... quando si marca a zona che non hai il riferimento immediato dell'attaccante ed è difficile poi sulla traiettoria andare a intuire la... e intercettare la palla". Tradotto: quando hai un calciatore che batte bene i calci punizione diventi pericoloso sui calci di punizione. Sono annichilito da cotanto vigore logico, aspettavo proprio un commentatore tecnico che m'illuminasse.

    Minuto numero 8, siamo già nella fase di piena: "Interessante questa posizione di Kovacic che non va a farsi marcare subito da Magnanelli come trequartista, ma ci va in corsa, cerca di giocare con gli altri centrocampisti per lasciare lo spazio, per attaccarlo poi quel posto, però non subito, ci va ritardato". E un po' ritardato mi ci sento io, che proprio non mi raccapezzo nel word in progress adaniano. A ogni modo, e proprio perché si tratta di un esercizio di word in progress, già al 17’ Daniele Adani cambia opinione a proposito dell’abilità di Kovacic nel destreggiarsi da trequartista “che in quel posto ci va ritardato”: “”Kovacic ha voglia e ehm… attitudine nel venir fuori dalla linea di… diciamo dei tre trequartisti per toccare la palla, poi però deve essere bravo ad accompagnare, cioè deve essere vicino a Palacio, perché il trequartista molte volte è una punta aggiunta, no?, e spesso questo movimento il giovane croato non lo fa”.
    E nel mezzo di questa virata d’opinione di 180 gradi c’è stato il momento sublime. Siamo soltanto al minuto numero 11, ma già a quel punto il telespettatore di Sky Sport potrebbe cambiare canale e seguire un documentario sulla fisica dei quanti o sull’accoppiamento dei bradipi albini. Ecco il passaggio: "L'Inter alterna il gioco basso con la difesa sempre a scorrimento palla a terra, i due centrocampisti Medel e Guarin alternano la palla filtrante con la palla nello spazio sul taglio in profondità delle punte o sull'inserimento dei terzini, questa palla morbida dove però il Sassuolo sta lavorando molto bene con l'elastico difensivo".

    E come se non bastasse, pochi secondi dopo arriva la doppietta mortifera: "Beh sì, Mancini chiaramente cerca e vuole la verticalizzazione immediata, soprattutto sul primo movimento delle punte, però il Sassuolo è bravo a ripiegare sotto la linea della palla anche coi due esterni, con Berardi e Sansone, quindi molte volte non c'è la soluzione, e quindi è più opportuno fare un giro palla in più". Arrivato lì il telespettatore potrebbe già andare in analisi. Ma se ha deciso di resistere, allora deve essere pronto a altri fuochi d’artificio.
    Al minuto 14 Nucera sottolinea un cattivo disimpegno difensivo dell'Inter, e subito Adani indossa i panni del vostro professore di latino, quello capace di farvi sentire delle nullità finché campate per via di quella volta che faceste confusione con l'ablativo assoluto: "Ha rischiato perché si è comportata male, perché questa palla morbida mentre la difesa sale, perfetta sul secondo palo per l'inserimento di Terranova aveva premiato questo inserimento, la difesa lì deve scappare verso la propria porta togliendo la profondità e non concedendo questo inserimento invece che c'è stato ed è stato fatto a tempo giusto".

    La gara prosegue, il word in progress di Daniele Adani anche di più. Fino a che si arriva al 29’, quando Sansone segna il 2-0 per il Sassuolo. E lì per il telespettatore, che credeva di avere soltanto assistito a un gol, arriva un’esperienza d’alienazione. Perché il word in progress raggiunge un ritmo da lavatrice in centrifuga: “No, una fase passiva inesistente da parte dell'Inter, anche su questo calcio d'angolo, ribattuto, questa palla che viaggia sul... lo stesso punto dove era stato battuto il calcio d'angolo, Sansone raccoglie questa palla e in ritardo esce eeeh, mi sembra Palacio, che poi ha un'altra difficoltà, no?, da un punto di vista del... dell'opposizione rispetto a Sansone, ma nessun raddoppio, quindi Sansone ha la capacità di scegliere dove andare, va sul suo piede forte, rientrando verso il centro del campo, e poi fa un eurogol”.
    E si arriva al 33', quando sui tifosi nerazzurri già annichiliti dal desolante andamento della partita piomba fra capo e collo un dubbio devastante: ma qual è il sesso dell'Inter? Stando a sentire Daniele Adani, nessun dubbio sul fatto che “Inter” sia maschio: “Il Sassuolo ultimamente cosa sta facendo? Fa uscire l'Inter, lo fa giocare per aspettarlo nella propria metà campo perché poi gli riparte in profondità, i primi minuti, ha avuto qualche difficoltà a andarlo a pressare e l'Inter ha anche giocato bene da dietro, poi visto che non riusciva a pressarlo, si è messo sotto la linea della palla perché nel momento che l'Inter perde palla gli fa male in profondità, infatti abbiamo visto in precedenza uno contro uno Zaza con Vidic ha fatto fatica e ha rischiato il calcio di rigore, ma, la stessa cosa può valere per Sansone o Berardi, fanno fatica uno contro uno i difensori dell'Inter e il Sassuolo questo lo adotta come strategia”. E allora da qui in poi sia “il Beneamato”.

    Se poi succede che ci si metta il telecronista a aizzarlo, è la fine. Avviene al 35', quando Antonio Nucera sollecita Adani a dire la sua sulle difficoltà della difesa interista nel coprire le avanzate del solito Donkor: “Sì, si prendono dei rischi, obiettivamente stan pagando dazio i nerazzurri quando si staccano per giocare anche coi terzini, e quindi nella scalata, no?, nel ripiego c'è qualche difficoltà e il Sassuolo ne sta approfittando, ma l'Inter cerca di partecipare con tanti uomini per avere UN vantaggio, il problema è che adesso i tre giocatori davanti e Kovacic sono poco efficaci, adesso c'è stato questo tiro di Podolski, ma, ma non era in condizione e non aveva tanta luce per cercare questa conclusione che gli è uscita un po' strozzata, quindi il rischio deve portare poi ad un  vantaggio che in questo momento l'Inter non sta avendo”.
    E qui basta, davvero. Sbobinateli voi i restanti 65 minuti di word in progress, che io preferisco tornare a tracciare le aste e le sedie sui quaderni a quadretti di prima elementare.

    Pippo Russo
    @pippoevai

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