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  • Pirlo, parla l'ex moglie: 'Strumentalizzata la mia sofferenza'

    Pirlo, parla l'ex moglie: 'Strumentalizzata la mia sofferenza'

    L'ex moglie di Andrea Pirlo Debora Roversi ha parlato del divorzio con il calciatore ex Juve e Milan in una lettera pubblicata su Vanity Fair. Di seguito alcuni passaggi: 

    "Sulla mia vicenda personale, diventata come era inevitabile anche una vicenda mediatica, ho ritenuto a ragione di mantenere la massima riservatezza. I giornali e i mass media ne hanno parlato a lungo, come peraltro è comprensibile quando la fine di un matrimonio riguarda un campione. Ho accettato mio malgrado di non avere un ruolo e di non prendere posizione diretta su quanto ha interessato e travolto la mia vita. La propria sofferenza è un’esperienza personale, soprattutto quando rischia di essere fraintesa se non addirittura strumentalizzata. In occasione della recente sentenza della Corte di Cassazione che riguarda gli assegni in favore delle ex mogli, sono stata personalmente coinvolta come se fossi una donna che a dispetto del marito si è arricchita. Dopo aver riflettuto a lungo, ho capito che avrei dovuto prendere posizione direttamente ed esprimere la mia vera situazione di donna e di moglie, evitando che nel mio silenzio venissero coltivati ingiusti malintesi, volontari o meno che siano". 


    "È difficile raccontare l’abnegazione, la rinuncia e l’annullamento di me stessa al fianco di un Campione. Un senso di responsabilità continuo, a volte anche ansioso e preoccupato vissuto dentro senza dirlo, che ha permeato l’intera mia esistenza al suo fianco soltanto per lui e per la sua storia che prendeva forma. Nessuna interferenza, nessun condizionamento; approvazione e sostegno continui anche quando avrei voluto esplodere per affermare me stessa. Dominio e negazione della mia vita per il suo bene e per il suo sogno che doveva compiersi e che si è compiuto come entrambi desideravamo anche per merito mio. Dirigenti, allenatori, giocatori e tifosi sanno tutti quanto sia decisivo il ruolo della moglie di un campione. Il suo destino si avvera attraverso regole sane e relazioni sane, tra cui quella decisiva con la moglie e la famiglia. Umiltà, misura, responsabilità, amore devoto verso Andrea e i figli. Senso di servizio verso la famiglia, per il bene comune e per l’accrescimento di ogni potenzialità di Andrea mettendo a disposizione me stessa senza limiti e senza riserve. Non ho mai pensato di sfruttare la situazione, di procurarmi vantaggi di alcun tipo per prevenire i rischi del futuro. Non ho mai pensato a me stessa ed ho donato la mia vita interamente senza alcuna polizza per me e nessuna previdenza per il mio futuro", 

      

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