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  • Pisa-Bari, toscani furiosi: 'L'arbitro ha toccato la palla, deve ammettere l'errore'

    Pisa-Bari, toscani furiosi: 'L'arbitro ha toccato la palla, deve ammettere l'errore'

    • Marco Tripodi
    Il Bari espugna l'Arena Garibaldi di Pisa grazie ad un rigore trasformato da Antonucci all'89' e, a quattro turni dal termine della regular season, resta a sei punti dal secondo posto del Genoa che significherebbe promozione diretta in Serie A.

    L'episodio decisivo, che ha portato al 2-1 pugliese, ha però dell'incredibile e farà molto discutere nei prossimi giorni. Prima del tocco di mano in area pisana del difensore toscano Caracciolo, punito con la massima punizione dal signor Colombo, lo stesso arbitro aveva impattato la sfera. Un tocco, quello del direttore di gara, ovviamente del tutto fortuito che tuttavia, a norma di regolamento, avrebbe dovuto portare il fischietto lombardo ad interrompere l'azione.

    Il fatto che ciò non sia avvenuto, portando nel giro di pochi istanti al rigore per il Bari ha fatto letteralmente infuriare nel post-partita i rappresentanti del Pisa: "C'è poco da dire - ha dichiarato in conferenza stampa l'allenatore Luca D'Angelo - il regolamento è chiaro ma quando abbiamo chiesto spiegazioni ci è stato detto che l'interpretazione è stata giusta.  La cosa grave è questa. L'arbitro avrebbe dovuto interrompere il gioco. Ricorso? Non so se sarà possibile presentarlo. L'unica possibilità è che l'arbitro ammetta l'errore, ma avendoci parlato non credo sia capace di chiedere scusa". 

    Simili anche le parole enunciate dal direttore generale del Pisa Giovanni Corrado: “Sull’episodio sarebbe bello vedere il mondo arbitrale fare mea culpa e ammettere l’errore tecnico, perché il regolamento parla di azione promettente, e sul passaggio l’arbitro cambia totalmente il verso dell’azione. La cosa più grave è che l’arbitro ci ha detto di non essersi reso conto del tocco, quando in realtà si è subito messo il fischietto in bocca. Ammettere l’errore darebbe grande e maggiore credibilità a tutti. Ma se la colpa deve essere della società che ha protestato o del capitano che è stato espulso, allora alziamo le braccia. Ci sono tante migliaia di tifosi che hanno guardato la partita che non possono essere contento di aver vista una partita determinata in questo modo”.

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